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Feriae Augusti

By Poesia 4 Comments

Agosto si distrugge

nel fuoco del calore.

Son giorni che si immola,

martirio da graticola,

è un mese cerebrale,

si incolpa e si punisce,

però non vuol finire,

perché gli piace il mare,

con le sue onde amare.

Curioso degli amori,

dei rapidi i connubi

in letti molli madidi,

la fretta degli addii,

le lacrime e il dolore…

Ama le more scure,

col succo che lo macchia,

la vita e le sue spine.

Giace fra i rovi cinico,

godere e poi morire.

 

 

La cheffe

By Poesia No Comments

Sto creando una mousse

vernale anticipata

primavera destrutturata

un po’ di sole e petali di rosa

odor di fieno e stalla afosa

connubi d’amore

e note del canto alto

di un asino pazzo al pozzo

che raglia alla luna rossa

e argento rotto di onde di mare,

tutto tritato da spalmare

sul pane di sorgo nero

di questo inverno spettrale.

 

Alba sul mare

By Poesia 8 Comments

E poi, la mattina,

com’è bello lo spiaggiarsi

della sabbia quieta

dopo la marea lunare,

con il ventre pregno

delle carezze del mare,

segni di onde,

onde disegni,

stese ad asciugare!

Verso le dune

corre ancora

l’orma del trampoliere.

Oggi la luna

tramonta a quest’ora

e l’alba si spoglia

stracciandosi le vesti

in piccoli brandelli rosa.

Il sogno del mare

By Poesia No Comments

marina

Nel sogno del mare

c’è sempre il tramonto

che confonde lo sguardo

e non sai dove andare.

Ci sono le barche

a filo dell’acqua

e incursioni improvvise

di onde inattese

e il nero del fondo

di un gorgo profondo

si spezza nei guizzi

di bagliori di sole

che sembrano vivi

e li vorresti pescare.

E poi c’è il mio cuore

che approda alle secche

e non può più tornare

e mai che nell’acqua

io mi senta abbracciare…

 

 

Venti costanti

By Poesia 2 Comments

riflesso notturno di madre nel mare degli alisei.jpg

Soltanto col viso mia madre

riemerge per affioramento

dal mare dell’oblio lento

rotto dalle onde nel vento

di costanti alisei di memoria.

Ogni sera la posso vedere

tetra falena delle lande dei morti

ma così presente al mio cuore

da poterle ancora parlare…

Il gabbiano (rondeau marino)

By Poesia 8 Comments

Il gabbiano delle madrepore nel sole

Se chiudo gli occhi

fra il sonno nel buio

vedo onde d’argento

*incresparsi a creare

la spuma del mare

per poi scivolare,

avvolgersi e mutare

proponendo madrepore

conglomerate chiare

sul fondo abissale

e mi sento cambiare

e divento un gabbiano

e volo sul molo…

… vedo onde d’argento… (riprendi da *)

Vacanze al mare

By Poesia 6 Comments

ombrelloni in terrazza.jpg

La speranza sarà l’ultima a morire

come gli ombrelloni chiari verdi

aperti sul terrazzo troppo stretto

affacciato sul sole della piazza.

Inventiamoci un’estate al mare,

i rumori del parcheggio sono onde

e la vela che ci porterà lontano,

ormeggiata a portata dello sguardo,

fa cantare nel libeccio alle sue drizze

la promessa del gran viaggio che faremo.

Chiudi gli occhi amore mio, fa meno male

varcare un orizzonte inesistente

che l’amara delusione del presente.

Nota: L’immagine è una mia libera elaborazione digitale di una foto di Google Earth 2017

Mare freddo

By Poesia 5 Comments

mare giorno notte

Ci fu un’estate fredda

e freddo il mare,

fresche le notti,

tirava vento sempre,

a volte di tempesta.

E fu un’estate bella

della mia giovinezza,

quando, nuotando insieme

a sfida delle onde,

noi ridevamo forte

e gridavamo al cielo

per non dover tremare.

Quanto manca?

By Poesia 3 Comments

canale

Manca un’ora e quaranta.

Voglio la mia libertà.

Ma ti rendi conto, madre pazza,

che la felicità

che mi hai donato

quando ti sono nato,

me l’hai levata tu,

giorno per giorno,

con le bugie insensate?

Oggi c’è la primavera

qui intorno e il mare

rigurgita azzurro e sale

nelle onde del canale.

Tutto un giocare,

ancora per poco,

poi il sole andrà a tramontare.

Ti ricordi la prima elementare?

Io, in un anno, ho imparato,

come mi avevi chiesto,

a leggere e a far di conto.

Poi non ti è più bastato.

E ora sto chiuso dentro,

quando basta,

otto ore al giorno,

più l’intervallo del mangiare.

Ora che ho perso il sorriso

e molti dei miei bei capelli,

riesci ancora a gloriarti

di avere un figlio impiegato?

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