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La diafana mano

By Poesia No Comments

manocielofirmata

Molto oltre le pagine del tempo

scriverò il libro che sarebbe stato

se io fossi rimasta ancora e tu

mi avessi amato. E violerò le sue

tenaci leggi, cancellerò il presente

inventerò futuro, richiamerò il passato.

E farò il gesto che avrebbe mosso il mondo

o l’universo, almeno il nostro

e stringerò, oltre il sognato sogno,

fra cento e più anni o già domani,

la tua diafana mano con le vene

che, tremante farfalla, cercherà la mia

in fuga da un millennio o poco meno…

A Lanzarote

By Poesia No Comments

A Lanzarote firmata

Il mio corpo

non può dare ancora molto

e a Lanzarote morirò.

Amami adesso

anche se fa caldo.

Grilli zanzare afa sonno dolore.

Accendi ancora

la mia stella cadente

nel silenzio interrotto

della notte d’agosto.

Copri il mio corpo

con le ali fresche dell’amore.

Grilli zanzare afa sonno morte.

 

Però mi piaci

By Poesia No Comments

Gaudìseifoto

La fossile assurdità

vegetante del Parco Guell,

petrosità rinfrescante

del sempre verde Gaudì,

lo slancio abissale

della volta celeste

coagulata in cemento

della Sagrada Familia

che prega vertigini estreme

di vergini perse

e la chiara trachea

della soffitta

di casa Batllò,

che forse è una balena

e di nuovo il suo azzurro

cielo interno.

La inamovibilità

di macigno

della tua testardaggine

e la leggerezza nel cuore

del tuo esserci sempre

e proprio così…

Sete

By Poesia 6 Comments

rosazzafonteuno

Quando vengo da te

col cuore assetato

e la gola riarsa

dal deserto dei giorni,

quando la voce manca

per raccontare,

quando un bicchiere

d’acqua fresca

sarebbe abbastanza

per ricominciare,

quando una mano gentile

che sfiora la fronte

mi farebbe guarire,

da oggi lo so,

tu non sei la mia fonte.

 

Poesia sul fiore (ballata di strada su un amore tragico)

By Poesia 4 Comments

rosarosettafollia

Chi curerà la mia paura,

la cecità delle mie notti insonni,

chi fugherà la notte dai miei sogni?

Mi manchi, amore mio. Lo so: sono banale.

Vorrei parlarti con la brillante voce

che al pomeriggio risorge dalle aiole.

Sono le rose, amore dolce,

le rose gialle e rosse che dicono colore.

Chi curerà la nostalgia

ed il rimorso per il tuo precoce volo?

La primavera, amore, sboccia adesso,

ma le manca la luce del tuo sguardo.

Mi ossessiona la mente il caprifoglio

sdraiato fra la panna dei suoi fiori

a suscitare il delirio dei mie sensi.

Sento il profumo della pelle calda,

brucia il tuo corpo offerto alle carezze.

Non volevo dirtelo, lo so, tu piangi spesso:

la nostra colombella è morta stamattina.

Il nido silenzioso mi ha avvertito.

Ah, l’inesperta, piccola creatura

ha scelto male la sua prima casa!

Il gelsomino l’ha accolta e l’ha sedotta,

me l’ha uccisa con l’esca del profumo.

Chi curerà la solitudine,

nei lunghi corridoi dalle infinite svolte,

dove risuona l’eco dei tuoi passi,

leggeri come petali caduti?

Questa è la vita adesso, amore mio:

un delirio di odori e di colori.

La cura, lo sapevi, il tuo ritorno…

Sei tu il mio fiore o tutti i fiori.

Specchio profondo

By Poesia No Comments

silviaspecchioartuno

Che cosa faccio, io,

davanti a questo specchio?

Esisto? Quando? Quanto?

E io, chi sono?

Io sono quel che vedo

adesso. E il passato?

E il futuro?

Se finisce il riflesso

a cosa serve lo specchio?

Pavane

By Poesia 2 Comments

fantasmame

Non so se finirò questa notte

troppi fantasmi mi vengono a trovare…

L’ossessione del pianoforte

quattro note quattro quarti

per un accordo maggiore

e sopra il miagolio del dolore

i suoi trilli disperati

i sospiri della morte.

Svegliati amore e sposa la mia anima

prima che il respiro del sonno la possieda

pettinami i capelli neri di paura

con i violini delle tue dita esperte

ferma questa grottesca marcia nuziale

sfatta di putrefazione ed ossa sparse

che mi fa esplodere la testa

posami le mani fresche sulle tempie

riscatta il mio respiro prigioniero

bacia la mia vita, falla ritornare…

 

Insonnia

By Poesia 3 Comments

insonnia di eroastrato

Perché non dormo?

Mi manchi.

Mi manca l’approdo

all’isola del sonno.

Erano le tue bianche

braccia fra le nebbie

a sostenere il mio corpo

quasi annegato, stanco.

Dalle fatiche d’amore

stremato.

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