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Vicino a Cagliari, luglio 2020 (Pausa dal morbo)

By Poesia 4 Comments

Ma i fenicotteri

erano già migrati via

dalla laguna,

come i miei dolci sogni

di bambina.

Fu un’estate febbrilmente

astrusa,

imbibita com’era di speranze

a sera,

niente più morbo e tramonti

rosa,

stemperati nel mare come fa

il pittore,

quando il colore muore

con il sole.

 

Oggi, ore 16 e 49, tramonto

By Poesia 6 Comments

Già tramonta il giorno

dietro ai palazzi stanchi,

lascia i suoi cenci chiari

impigliati ai tetti aguzzi.

Che fretta ha di spogliarsi

del rosa e del corallo?

Che fretta ha di tuffarsi

tra i gridi dei gabbiani,

nell’urto delle rocce,

nel buio della notte?

Forse per lui che è eterno

il risveglio è garantito,

per noi, poveri umani,

è un dono ripetuto…

 

Il viaggio infinito

By Poesia 11 Comments

Non voglio prendere

l’aereo adesso.

Non voglio viaggiare

non voglio avventure,

vedere, esplorare.

Voglio solo un abbraccio,

un viaggio infinito

eppur confinato

nel limite caldo

del tuo corpo sdraiato.

 

Piove (primo giorno rosso)

By Poesia One Comment

L’ovvietà di dire “piove”

quando fuori e dentro l’anima

-sapessi quanto- piove…

Eppure è l’unica notizia,

amore. Mi ritrovi in casa,

-già lo sai- se mi vuoi.

Sono triste e lamentosa,

conscia dei miei guai

ed anche vergognosa,

perché, rispetto ad altri,

non sono messa male,

non così tanto, dai!

 

La cura del cuore

By Poesia One Comment

So che non contento più

il fragile passo del mio cuore.

Non trovo la cura e mi sento troppo male.

Dove coglierò quel frutto d’eden ben maturo,

dove attingerò l’acqua di vita delle vecchie fiabe

per medicare il suo battito incerto e diseguale?

Ben misero appare il suo misurarsi al minuto

a fronte del ticchettio del tempo universale…

 

Ultimo giorno giallo fuori provincia

By Poesia 12 Comments

Esprimendo il concetto

di angolo retto

si è torto nel cielo

il pino di Aleppo

e graffia l’asfalto

l’unghiolo indefesso

del muschio represso.

Io passo incurvata

dal peso del pianto

chiedendomi quando

il ritorno è concesso…

Strega d’antan

By Poesia 4 Comments

C’era un tempo in cui giocavo

e con la gonna lunga scura

e le scarpacce vecchie a punta,

i miei capelli un po’arruffati

e smocked eyes truccati,

per halloween da strega mi vestivo

con quel che nell’armadio conservavo.

Come ancora adesso, allora io ti amavo

ma con tanti meno anni addosso

da trascinarti al pub, tu che eri così schivo

per bere un po’ di vino e ridere di noi.

Sai, io ci credevo, di essere un po’ strega,

forse per gli occhi verdi o per la mia pretesa

di vivere per sempre, senza invecchiare mai.

Da quando mi è successa la cosa che tu sai

io non ci ho più creduto e non ci crederò più.

Mai.

 

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