Skip to main content

Epitafio di Marzo 2021 (Acrostico)

By Poesia 7 Comments

Mattino

Agrumato…

Rugiadose

Zagare

Onnivora

Odoro

 

Un elisir  di aranceto lo sentii il primo giorno, quando scrissi due righe che parevano belle, ora tutto è svanito, come ceneri estreme, le speranze defunte, tutto peggio di prima, questo mese si è spento, piange un velo da sposa.

 

 

 

 

Incubo apocalittico non necessariamente predittivo

By Poesia 4 Comments

Squassata dentro

dalla troppa violenza

del vento furioso

alle porte del tempio,

vinta dalla sfida del figlio

ancor prima di giocare…

Su ginocchia di marmo

crolla la cattedrale,

le vetrate librandosi

in colori taglienti

come folli farfalle

in volo absidale.

Si genuflettono le scale,

pendono i Serafini

dalle volte a crociera,

sesquialati pipistrelli

in bozzoli regali.

Rutilanti Troni vorticano,

divino ardore

di ocelli inquietanti

in sé manifestando.

Quanta ira ci fu, ci sarà

o forse c’è proprio ora?

Con la Geenna che divora

il mondo esterno reale,

grande inceneritore

per i miseri nudi corpi

mangiati dalla lebbra epocale,

i morti senza colpa,

ma anche i pessimi, a volte.

Fugge, ma non si puoi rifugiare,

non fuori dal regno, non dentro,

il profeta, pellegrino infedele

 

Per illustrare la mia poesia  ho avuto il privilegio di accedere allo squisito originale di un bozzetto di vetrata di cattedrale, opera inedita dell’artista livornese Athos Rogero Natali, (1881/1975) pittore, scenografo e ideatore ed esecutore di vetrate artistiche istoriate

 

San Marco

By Poesia No Comments

Ho passato una notte disumana

lacerata dal ventre manomesso

e dalla schiena, gran figlia di puttana,

che ha ucciso Kundalini da un bel pezzo.

Inseguita nel sogno da un leone,

gli offersi il mio collo sottomesso,

per por fine in un morso al tormentone.

Ma il felino era San Marco ad un veglione

e mi leccò con la bava di santone,

mandami assolta del suicidio non espresso

e aumentando il mio tempo della pena,

prima, durante e dopo il gran trapasso.

 

Equinozio di primavera 2021

By Poesia 13 Comments

Tautogramma in S come Sole dell’Equinozio di primavera

 

Sorge sole

su solitudini spente…

Sospira svegliandosi,

satiro Sileno,

suona siringa,

speranze sopite

sussurra soffiando.

Sparge selvaggio

sementi sonnolente,

sarà sua sposa

sottomessa selva.

Equinozio di primavera (acrostico)

 

Evento

Quantitativamente

Universale

Inizia

Nascente

Oggi

Zefiro zufola

Infiorando intera

Europa.

 

S’ io fossi tinta…

By Poesia No Comments

S’io fossi tinta sarei lacca di garanza

per essere nomata con altisonanza.

Essendo peraltro un vegetale,

di minime attrattive e un po’ banale,

ma nobile di schiatta e di radice,

vivrei di prepotenze e assai felice.

 

Verum virescens ver (tautogramma in V)

By Senza categoria 3 Comments

Vorrei volare,

vittoriosa vela

venti valicare.

Vallate vibranti

vaste visitare,

vita vincente

virgulti vernali

verdi vestire.

 

In ansiosa attesa di una vera Primavera, che porti bel tempo, rinnovamento, salute e pace nei cuori!

 

L’albero

By Poesia 11 Comments

Mi bussava dentro

tutta questa vita

l’altra sera,

come fosse

una nuova primavera.

Linfa eccitata

dalla voglia di fare,

vedere, andare,

forse riamare.

Poi, correndo allo specchio,

ecco un albero spoglio

mi appare.

Rughe, macchie solari,

quanti anelli

da contare!

Eppure le gemme,

e la vita del cambio,

che io sento vibrare

e i miei piedi,

così ben ancorati

al terreno vitale…

Io, albero da gridare,

protési al cielo

gli indifesi nidi

a pigolare

fra questi poveri rami.

 

Ringrazio per la collaborazione Riccardo Scarpellini, che nel suo acquerello “Alberi d’inverno” ha interpretato con gran sensibilità questa mia poesia.

 

Primavera in casa

By Poesia One Comment

Giochi di tende

disegna il vento

sulle pareti

gioiosamente

e bioccoli porta

di odore di tiglio

mentre racconta

la primavera.

Ora il mio cielo

è in questa stanza

e la speranza

una dolce chimera.

 

Persistenza dell’immagine

By Poesia 8 Comments

Pareidolia viola

balenando spaventa

la notte.

Sei tu, mamma,

che ti aggiri nell’eremo,

insonne, espiando?

O è la verità

del mio tempo terreno

che grida rimpianti

e teme l’oscuro

futuro?

O è semplicemente

una scelta cromatica

errata

della retina impazzita

che getta sconforto

sulla palpebra chiusa,

già addormentata?

 

Il Nord

By Poesia 3 Comments

Acuzie di roccia,

taglio di ghiaccio,

graffi del tempo

e delle burrasche,

soffia la vita

tempeste di vento,

molto più a nord

di quel che sognasti…

La pietà della bruma

come unico velo.

 

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: