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Eternità senza Giudizio

By Poesia 2 Comments

Twins Bar di  Navacchio                                                                                        Foto di Silvia Cavalieri

 

Ci sarà un cielo pieno di fiori,

come quando la *dea vide il mondo

e lo volle tenere per sé.

Porteremo vestiti sottili,

per andare correndo sul mare

e volare nell’aria leggeri

e saremo belli per tutti,

pur essendo gli stessi di ieri

e la morte starà chiusa in un posto,

senza avere potere sul tempo

e vivremo così lietamente

che vorremo durasse per sempre.

 

*Mi riferisco qui alla dea del film “Dio esiste e vive a Bruxelles.”

 

Stamattina (autoritratto)

By Poesia No Comments

SIADH, BPCO, TEP, IPA,

MRGE e altri fastidi…

Ho già preso 6 pastiglie,

una doppia inalazione

ed infine l’iniezione.

Mi domando flebilmente:

Che ci faccio in questo mondo,

con la mascherina sempre

e l’ossigeno, ovviamente?

Se fa freddo io non esco,

io non bevo, o scopo o mangio,

ma tossisco fieramente.

 

E festa sia!

By Poesia 5 Comments

Un insensato mondo

di membra esplose,

e chi più è forte

più ne sbudella…

Questo è il Natale

ai nostri giorni,

di noi nati stolti

sotto mendace stella.

Auguro io soltanto

di avere il cuore calmo,

a tutti quanti, non freddo,

ho detto calmo,

per non avere fatto

entrare il male.

 

Auguro Buone Feste a tutti quelli che passano di qua, sempre o saltuariamente, ringraziandoli per il tempo che mi dedicano leggendomi, un grazie particolare a quelli che si fermano un po’ di più e condividono esperienze e attimi di vita. Auguro a tutti serenità e pace nel cuore, auguro a tutti di provare la forza dell’amore.

 

Povertà d’amore

By Poesia No Comments

Tristissima di povertà non sonora

-non mi lamento, non piango, non racconto-

mi sfogo sull’eczema di un braccio e poi mi fermo.

perché il sangue romperebbe il segreto.

E mi vedo sul greto del torrente di Albenga,

quando ancora non sapevo niente di niente

e per questo speravo e ridevo ed ero il re

del mio piccolo mondo, che confinava col mai

e col sempre, per quanto vicina io ero alla nascita

e lontana, lontana dalla mia morte. Eppure

qualcosa intuivo, quando la sera vorace

si mangiava la mamma, se nessuno accendeva

la luce di casa e il suo bel viso un po’ triste

splendeva nel bagliore inquietante dei lampi

e, in fondo in fondo, la Gallinara era nera,

o quando la mite oca bianca delle rive del Centa,

senza volere, mi feriva con la lingua coperta di denti

se con la piccola mano le davo il mangiare

e io ci rimanevo molto male… Perché mi morde?

Così adesso sono tale e quale a quel tempo

e, da dentro il cuore, esigerei esser nutrita

d’ amore e mi vergogno, lo so che non va bene,

ma vorrei averne almeno quanto ne ho dato.

Pareggiare, in questa maremma amara di ora,

quasi tutti i conti e, posta la mummia semiviva,

l’indegna quiete in cui mi trovo bendata adesso,

sul letto di tutte le sere, morire finalmente d’amore.

 

Fine di una bella giornata

By Poesia One Comment

Sta scendendo la sera prestamente

con passo montanaro cadenzato

dal culmine montuoso del mio giorno.

Troppo svelta, troppo bella, troppo vera,

non sente la fatica lungo il fianco?

Non teme che la notte la depredi

degli ultimi splendori del suo cielo?

Se non sospira lei, sospiro io.

Rallenta, mia dolcissima ragazza,

attenua il languimento del tuo canto

e scaglia qualche stella sul mio mondo,

trasformando in speranza il mio rimpianto…

 

… E vivo

By Poesia 7 Comments

Dipinge il mattino

tutti i tetti di arancio

ed il cielo rischiara

d’azzurro speranza,

così io mi accorgo

che è passata la notte…

Nonostante i miei sogni,

nonostante il terrore

dei giochi di morte,

questo incredibile mondo

mi viene ogni giorno

da raggi di sole restituito.

 

Risveglio

By Messaggio ai lettori, Poesia 6 Comments

Partoriti da lembi di cielo

i bianchi ponti fra eterno e orizzonte,

cosicché questa terra scompare.

Sta morendo il mio ventre, qua sotto,

di strazi tardivi e dolori…

Da vero viandante,  mi accampo

ad aspettare che passi il mio giorno,

come un acquerello all’inglese

di rovine e passato splendori

e le mani impietose d’autore

che tirano un telo sul mondo,

una notte o la morte, non so.

Io aspetto, tremando, un Risveglio.

 

Messaggio ai lettori: Per illustrare questa poesia ho “commissionato” al pittore Riccardo Scarpellini un acquerello che si ispirasse ai miei versi. È nata così con gran spontaneità e immediatezza un’opera delicata, sgorgata dalle sue dita esperte e dalla sua sensibilità poetica,  opera che io giudico fra la migliori della sua vasta produzione artistica. Un grande grazie!

A chi desiderasse  dare una sbirciatina agli acquerelli del troppo schivo autore, di cui è possibile, ma non facile, accedere all’acquisto, consiglio di provare a questi indirizzi:

riccardo.scarpellini@gmail.com

@riccardino45

 

 

 

 

 

 

 

Sommario

 

Marina Cala de’Medici

By Poesia No Comments

Regalami un giorno

per andare al mare!

Ho in mente una baia

da dove è facile partire

per quel vecchio sogno

del viaggiare.

Perché c’è il canto di sirena

del sartiame pizzicato

dal sinuoso vento,

indiscreto amante

che sa dove toccare

e le polene con i turgidi seni,

eccitate dal viaggio,

già così offerte

alle carezze d’onda

e l’orizzonte chiuso verginale,

la voglia di varcarlo,

e l’ignoto possedere.

E c’è il rimpianto del partire,

con un fiato di terra,

pungente di pino,

polveroso del verde

del lecceto con le ghiande,

che, dai polmoni entrando,

poi ti lega il cuore.

E c’è il mio corpo stanco

ancorato al tavolino

di un fondale non marino

e l’azzurro d’occhi

della cameriera

del mio bar…

E tu che mi dipingi il mondo

e siamo qua…

 

Ho inserito nella mia immagine una copia ridotta di un acquerello di Riccardo Scarpellini, che ritrae un particolare della piazza che si apre sulla baia. Appoggiata a un tavolino del bar, l’opera, benché micronizzata, intende essere un omaggio al suo talento e un ricordo delle ore passate a sognare insieme, proprio in quei luoghi.

 

 

 

 

Daimon

By Poesia 4 Comments

Il sublime subliminale

vibra sull’arenile,

sostiene le mie ali

e la libertà di volare.

Mi potresti sentir gridare,

sono la poiana in amore

e il falco predatore.

Come sono piena, adesso,

nei confini dell’estasi

tra l’essere e il divenire!

Sono il cielo che si sversa

nell’azzurro ibernale del mare

e trattengo sulle spalle

la neve che si attarda

giù dal colle fino a congelare

le lamine d’acqua

di un breve temporale.

E mi specchio e mi piaccio,

sono il mattino del mondo,

dentro un dio molecolare…

 

Ancora una volta ringrazio Paolo Scarpellini per questo magnifico scatto, che ispira e illustra la mia poesia

 

Acqua creativa

By Poesia 7 Comments

Tu, acquerellista ansioso,

che non ti godi l’attimo del cielo

che sotto il pennello nasce e il tuo mondo,

che fiorisce di monti o grattacieli

a tua esclusiva discrezione, rallenta,

ti prego! Lo sai che dipingi

come se non ci fosse un domani?

Non ti piace giocare con i veli formati

dall’acqua che al colore si sposa?

È la stessa materia dei tuoi mari,

e di quelli di dio, nel giorno della creazione.

 

Nota: L’immagine che ho scelto per illustrare la poesia è una mia fotografia di un acquerello di  Riccardo Scarpelliniuna vera anteprima ancora umida, che qui presento con grande piacere.

 

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