Se chiudo gli occhi
fra il sonno nel buio
vedo onde d’argento
*incresparsi a creare
la spuma del mare
per poi scivolare,
avvolgersi e mutare
proponendo madrepore
conglomerate chiare
sul fondo abissale
e mi sento cambiare
e divento un gabbiano
e volo sul molo…
… vedo onde d’argento… (riprendi da *)
Immagino la avrai musicata, o lo farai
Io vorrei, ma non ne sono in grado?
Ti capisco. È comunque molto bella
Grazie!
E’ bella l’idea di un ritornello che torna sempre, come una filastrocca, una ninnananna. L’unica cosa, quando arrivo a “proponendo madrepore, conglomerate chiare” ho un senso di stonatura o di forzatura rispetto al resto dello scritto.
Io l’ho pensata così, mi pareva che rendesse l’idea della materia calcarea degli ammassi corallini…
Non saprei, non mi è facile entrare nello scritto di un’altra persona. Mi domando se quei suoni che mi appaiono stonati non siano proprio suoni di pensieri e come sarebbero se le parole uscissero senza pensare.
In effetti, è così che è nata questa mia cosa, di notte, nella mente, senza parole e senza rumore, ma con una gran vividezza d’immagini. Grazie dei commenti.