Seduto su una seggiola,
la faccia ebete di noia,
si impediva di sognare.
Fuori e nel sogno, la vita
si ritagliava ali per volare.
Ali leggere, ma pur sempre ali.
E io lo scossi con forza,
perché mi ascoltasse
e gli alitai, polvere di fata,
solo poche parole:
“Puoi riuscirci, se vuoi,
disegnati le ali,
spalanca la finestra
e vai!”
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