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Concerto

By Poesia 4 Comments

tre rosoni sulla volta stellata

Ci sono certi quadri che

e certi cieli che

e certi mari che

e certi sguardi che

e certi suoni che

e dei colori che…

L’impero delle luci,

io penso sempre a quello,

poi il ghiacciaio,

poi le mie Maldive

e quel tramonto

l’altra sera

e le tue mani che,

sull’organo posate,

cavando note e voce

alla riottosità della tastiera

pallide raminghe

d’inconsapevole profeta

involano il mio cuore

ben oltre alla navata.

Delirium (uscita dal solco)

By Poesia 5 Comments

delirium in rosso

Arrivato è il suono

dell’autobus da sotto,

quattro piani fa,

per essere precisi.

Sono le nove

ante meridiem

e ho preso la febbre,

così tengo il cielo

fuori da me.

Sono isolata

nella mia solitudine

nell’inutile mondo

delle cose importanti,

i piatti, i bicchieri,

la lavastoviglie,

le pareti coi quadri,

il bucato da fare.

Rorida prigioniera

di tosse e di brividi

penso alla gente

che chissà dove va…

Lo sguardo del viaggiatore

By Poesia 2 Comments

Lo sguardo del viaggiatore d'inverno

Oggi mi ritrovo

sul far della sera,

con le mani vuote

e le unghie spezzate.

Ho lavorato, lo sai,

(io non so stare ferma)

ma mai in proporzione

dell’immensa stanchezza

che mi urge da dentro.

E allora i pensieri

diventano neri,

stonando, ma tanto,

con la dolcezza dell’ora.

Estremo languore,

che, in altri tempi,

sarebbe stato

preludio all’amore.

Ehi, mi è amara la vita,

in buona sostanza,

per questo tremendo

non sentirmi adeguata,

come quei poveri soldati

della Grande Armata,

nella campagna di Russia,

(se avessi dei dubbi,

sono contro la guerra)

che non avevano scarpe

per camminare.

Logoro il tempo,

scarpe senza suole,

logoro il cappotto,

e la pelle di sotto,

logoro tutto,

viene meno anche

lo sguardo curioso

del viaggiatore.

All’amico sensitivo

By Poesia 9 Comments

L'appeso

Lo so che non vuoi

farmi i tarocchi

e un po’ lo capisco:

Vedere è rischioso.

Ma se tu immaginassi

quanto mi affanna

quest’allerta continua

che sento da giorni,

scioglieresti la lingua

al tuo mazzo di carte

che umili da anni

in fondo a un cassetto.

Ho un groviglio di rovi

in un angolo scuro,

dentro un antro del cuore.

Ho paura ogni giorno,

poi, di notte, terrore

e tu, caro amico,

hai lo stesso talento

che aveva mia nonna,

da te saprei tutto,

nel bene e nel male…

Pareti

By Poesia No Comments

Finestra

Certo che no!

Così facilmente

la notte non passa.

Deve morire filtrando

rigagnoli d’alba

dalle persiana.

E tu, viva carne

accanto al mio

tormentato fianco,

che respiri

e sussulti sognando,

ti devi svegliare.

Rinuncia a quei laghi

di sonno dorato

di sole in cui cadi

continuamente

dopo avermi chiesto

con voce impastata

se è tardi!

È tardi infinitamente

per la mia noia,

per l’ansia

che mi attanaglia,

per la notte svenata

in dolente agonia,

che sviene in deliquio

su queste pareti

di vita finita.

Pomeriggio in casa

By Poesia 6 Comments

 

La tubizzata delirio

Adesso la solitudine

ha una voce di macchina,

tubi dell’acqua,

turbìne in cantina,

chissà. Respiri del nulla

e io qui da sola

con la mia voglia di dire,

riempire, riempire

il vuoto di un tempo

che più si prolunga,

più  perde senso.

Intanto che ascolto,

mi sento, respiro,

amo tossire, così,

tanto per fare…

Sottovoce racconto

alla  ventola chioccia,

noiosa ma fresca,

il nonsenso dell’essere

senza il capire.

Venti costanti

By Poesia 2 Comments

riflesso notturno di madre nel mare degli alisei.jpg

Soltanto col viso mia madre

riemerge per affioramento

dal mare dell’oblio lento

rotto dalle onde nel vento

di costanti alisei di memoria.

Ogni sera la posso vedere

tetra falena delle lande dei morti

ma così presente al mio cuore

da poterle ancora parlare…

Bella per sempre

By Poesia 4 Comments

Cielo del Giudizio

Domani mi vorrei svegliare nuova

come dopo il giudizio universale

reincarnata in un corpo senza tempo

(sempre che io l’avessi meritato)

e un paio d’ali immense per volare.

L’importante è essere vivi

By Poesia 5 Comments

Scimpanzè perplesso

Certe sere è vigilia, 
come quando da piccola 
aspettavo il Natale.
Malinconia e speranza,
perché quello che è stato
non potrà ritornare 
e l’attesa di un giorno
che sia un po’ più speciale, 
una domenica di sabato, 
un amico che chieda
-come va, vecchia strega?-
e poi ridere insieme, 
per un fatto normale…

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