La mia misera fuga
inseguendo raggi di sole
sempre più obliqui
e vicini alla terra
finirà una sera
all’orizzonte. Occaso
conoscenza del Mare…
La mia misera fuga
inseguendo raggi di sole
sempre più obliqui
e vicini alla terra
finirà una sera
all’orizzonte. Occaso
conoscenza del Mare…
La prossima volta
che mi affido
alla speranza
io so già
che cosa dovrò fare:
o bere ad una ad una
le mie lacrime
o lasciarmi
amaramente
affogare.
Sai quel vento nuovo,
amore,
che sembrava la brezza
della nostra buona sorte?
Ecco, stanotte
si è infuriato
e ha troncato
la vecchia banderuola.
Più non gira il gallo
sul culmine del tetto
né più canta, tanto
non aveva mai cantato.
Bufera su di me,
solo bufera….
Solo per i colori
salvo questo tramonto
che già mi fa paura
per quanto corra svelta
la mia strada
per quanto il buio
l’orizzonte infoschi
per quanto tremi
ogni ultima foglia
sui miei rabbrividenti
rami così incalzati
dalla tempesta.
Passano gli anni
e c’è la siepe di tuya
al di là prati e campi
di qua solo io
e la pompa di benzina.
Passano gli anni
a volte il cielo
è freddo e grigio
e mi rinchiudo
nella mia vecchia tuta
poi torna il caldo
il cielo è giallo e bianco
e sudo nella camicia.
Passano gli anni
e c’è la siepe di tuya
sono giovane, io,
o forse lo ero
il mio viso non cambia
ma è più polveroso
porto i capelli lunghi
raccolti nella coda
e al centro della testa
una gran cresta:
in questo silenzio
il mio unico grido…
Io, te, le splendide rovine…
Ci cammina sopra
il passo del tempo
siamo già sepolcri
del nostro passato
giorno per giorno
andarcene insieme.
Vie dell’azzurro
della mente e del cuore
respiro di lago
sentore di stelle…
Trovare la scala
che porta a sperare…
Ma quanti gradini
fra me e la mia pace
dovrò mai contare?
Nostalgia che non può
varcare il mare
di questi molti,
silenziosi giorni…
Ah, tornare, io,
procellaria che non sa
sorvolare il vento,
cercare il nido
del tuo tempo ignoto,
trovarlo, amore mio,
trovarlo vuoto!
E sogno ostinatamente
di volare.
Dopo tanti anni
il sogno ancora quello,
le mie ali non so,
non me le vedo mai.
Apro la finestra
e non è suicidio,
fa un po’ paura,
è solo libertà.
L’aria sempre
così tersa e l’azzurro…
solo la montagna
stavolta è diversa.
Pare d’autunno,
vestita di rami,
ma le foglie oramai…
e il suo fianco è graffito
dal martirio del tempo.
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