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La pietà del cielo

By Poesia 13 Comments

L'espansione

Stanotte volevo evadere con forza

dal mio cielo falso di cartone,

trascendere pareti e muri neri,

aprire le mie braccia oltre l’insonnia

che mi legava il corpo al letto

e all’ossessione losca dei pensieri.

Stanotte mi volevo ri-Creare,

l’anima com’era e un corpo siderale

e mi vedevo spalancare l’ali

a toccare, non so dove, quando e quanto

l’universo e la pietà di un grande cielo.

Café latéral

By Poesia 6 Comments

cantante francese

Canta ragazza canta

la tua canzone triste,

così francese per il noir

della sua malinconia,

e nessuno sa se odiarti

per quanto ti lamenti

perché ti manca Parigi

o cercare nel cuore

quel che ancora resta

della voglia sottile

di partire.

Troveremo mai

la stessa lenta Senna

e il tremore di mani

a cercarsi nella luce di vetro

di Notre Dame cattedrale

e le stupite bocche

a promettersi l’eternità

d’amore? E il café Latéral,

così angolare come noi,

a sfamare la voglia

di esser lì, semplicemente

a respirare? Accarezza

col velluto nero della voce,

roca come guanti di dolore,

e specialmente con la erre

arrotondata e guasta

la nudità elegante della noia

di un sogno fuori moda,

dei tappi di champagne,

del vestito di raso tarmato,

dei cerini rubati al Buddha bar,

tutto nascosto nell’armoire,

che nemmeno tu, né noi,

né oggi né mai, riusciremo

dolcemente a disserrare.

Istinto d’amore

By Poesia No Comments

docile sparviero

Di notte mi rincorri

con gli abbracci.

Ah, questo istinto

d’amore che nel sonno

ti accompagna

e mi fa prigioniera…

Mi rigiro nel fruscio

dell’inquietudine

e la tua mano,

docile sparviero,

mi sorvola

e cattura le mie fughe

di lenzuola.

Stagnazione

By Poesia 4 Comments

Riccardo in scatola stellatata

E qui non si va avanti,

la primavera stenta tanto,

c’è chi ulula alla luna,

io le latro ogni notte

la mia ostinata tosse,

ossa rotte, stagnazione,

piccole stelle di latta

cielo grigio di cartone.

Accorgersi del verde all’improvviso

By Poesia 4 Comments

Verdeggiando.jpg

Alza la sua fragilità di rami spogli

ed è per via del sole che ti accorgi

che t’appariva vizza e vecchia e secca,

poi guardi controluce e sai che indossa

un seducente trapuntato manto:

La primavera arriva verdeggiando

e il sole la rivela nel mattino,

di gemme e nuove foglie adorna,

ancora così acerba, un giorno donna.

Galleria d’arte (autoritratto)

By Poesia 5 Comments

buchi nel cuore

Nessun nuovo testo aggiuntivo

diario svuotato di senso,

pagine bianche, niente succede.

Mi sento una tela di Fontana,

l’anima sforacchiata dal nonsenso,

il vuoto all’infinito ripetuto dentro.

Manca il valore aggiunto

Del taglio d’autore, un vernissage,

un po’di pressing intorno…

Non sono di moda, sono uno straccio,

la tela di un lurido sacco,

come un Burri, ma senza l’autore,

palandrana da poveri e, sotto,

i buchi nel cuore.

Sere azzurre

By Poesia 11 Comments

sere azzurre a Adelboden

Quanto alla felicità,

sembra più grande

quando è un ricordo

e quanto più è lontano,

come le sere azzurrre

a Adelboden,

tiepido il clima,

il fuoco, il vino rosso

e il discreto sbuffo

di un sigaro toscano,

la dolce nebbia

a accarezzare il monte

con dita bianche

di una lunga mano…

…Pensarci adesso,

parevano perfette,

peccato che la gioia

che allora provavamo,

tale la brevità

del tempo a noi concesso,

nasceva sorridendo

poi si svenava piano,

il riso misto al pianto,

nel tenero rimpianto.

La mia camelia

By Poesia 5 Comments

la camelia e il susino effetto sera

Vedessi com’è bello

il giardino anche di sera

per l’esplosiva voglia di colore

che la camelia in rosa emana!

Ed il buio allontana dalle fronde

le sue ladresche fosche mani.

Sotto c’è la primula pratile

che canta in giallo rosso viola

con toni e semitoni da corale.

Ed il ramo del susino li sorvola

con l’ala nuziale dei suoi fiori.

Pare che piova il cielo, amore,

disciolto in un azzurro che scompare…

Stagioni

By Poesia 11 Comments

abbarbicata

Pazza felicità dei tempi andati

perfetta per speranze e intensità

dei sensi, che, quando mi sfioravi,

foglia a foglia, alitava gemmato

il suo vento fino farmi tremare…

Fu primavera, allora,

adesso è sempre inverno.

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