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Stelle infrante (sottosopra)

By Poesia No Comments

Piccola sfinge di peluchecon zampe e stelle

Un pesce palla mutante

mi osserva dismorfico

col suo terzo occhio

da un mare in fermento

(che fa le veci del cielo)

in un mondo capovolto.

Inquietante. E le stelle?

Le stelle in cocci di luce

mi pungono i piedi

illuminando il cammino

lattescente. Che ne pensi?

 

 

Inquietante (giù il velo)

By Poesia 4 Comments

amanti

Per fortuna c’è Facebook

-per noi sei importante-

che, come una macchina del tempo,

mi ricicla i ricordi.

Inquietante.

E tu dove sei,

caro amico di un tempo,

che parlavi parole di carne?

Ho provato a chiamarti

e ti ho trovato disperso

nei tuoi vizi recenti…

E tu, mio legame di sangue,

non potresti fermare

la giostra di Alice,

mio coniglio bianco,

e scendere, per un momento,

e scoprire che il mondo

gira con un tempo diverso

che, vedrai, non ritorna?

Un giorno, per noi, sarà tardi…

Per fortuna c’è Facebook,

dove accarezzare le facce,

e la sua indiscreta finestra

dove, ogni tanto, affacciarci

e gridare all’anonimo mondo,

a tutti, a nessuno, il nostro tormento!

Il bovindo della bambina di San Grato

By Poesia 3 Comments

bovindo

Oh quanto spesso io ripenso

a San Grato il senza tempo

e a quel piccolo bovindo

donde guardavo il mondo

voltandogli le spalle,

così non lo vedevo,

tutta rivolta al buon calore interno

della mia antica casa

e a chi con amore la abitava!

Squarci di azzurro cielo

nel mio delirio io scorgevo

e angeli biondi e li aspettavo.

Ora che più non guardo solo dentro

vedo capisco. E forse mi difendo

da chi mi ha fatto molto male

per quanto mi fidavo

e quindi amaramente so,

per averlo così ben appreso,

che anche l’amore è un raro caso.

Grattacieli a matita

By Poesia 5 Comments

invito al ballo

Ed al resto del mondo

non è dato sapere

quanto un tempo

ci amammo

né dove né quando…

Mi invitavi a danzare

eravamo in cucina

affacciati sui cieli

di quei viaggi futuri

che ora so che mai feci.

Solo un quadro tracciato

dove ancora mi guardi

e trafiggi il mio petto

che già anela sfiorarti

e New York che ci spia,

grattacieli a matita,

non ci resta nient’altro…

 

La donna della città di luci

By Poesia No Comments

la donna nella città di luci

Così te ne vai, come sempre,

danzado i tuoi sogni

di ragazza strana:

forse una nuova vita

e una città straniera,

da prendere l’aereo

per andarci.

E camminarci dentro

un’emozione grande

da far scoppiare il cuore.

E intanto il mondo cambia

e non è più lo stesso

e passano gli anni

e tu che invecchi fuori

e niente dentro, raschiando

l’ammiccare di speranze

dal fondo di un cielo

sempre più malato e nero

e ti sembrano stelle,

ma sono schegge di vetro…

Silenzio prego

By Poesia 7 Comments

mondo ferito

Non trovo sollievo

al mio mal di denti

un piccolo dolore in più

nel male universale.

Intanto sanguina il mondo

da mille e più ferite

e l’impotenza dei morti

è macchiata di parole.

L’eco cui parlo

By Poesia 2 Comments

Eco firmato

Siamo sempre qui,

eppure la tua voce

certi giorni

è così lontana,

vuota rimbomba

dopo aver rimbalzato

in un mondo diverso,

di meraviglia e terrore,

non so quanto diverso.

E piano ritorni, con l’eco,

lasciandoti indietro

un pezzo di cuore,

così non mi ascolti.

Rumore

By Poesia 2 Comments

rumore

Quando troppo rumore

mi tormenta la testa

fino a farla scoppiare,

perché il mondo mi grida

quello che io dovrei fare,

non potendolo spegnere,

spengo  solo me stessa.

Io mi taglio le orecchie,

e gridando il mio nome

spengo tutte le stelle,

perché voglio dormire.

Non ho più

By Poesia No Comments

Fatica

 

Non ho più

nessuna ispirazione.

Io prima ci mettevo tutto,

sangue, fantasia e la follia

che poi regolarmente

mi veniva rimproverata

e, come i bravi commedianti,

tanta improvvisazione.

Guitto d’eccezione, io, la vita

me la inventavo

sul ritmo del respiro

e cercavo di saziare

la fame d’amore.

Non mi chiedere adesso,

insano fruitore

del mondo che appare,

dove tutto è così saggio

e corretto, di provarci

di nuovo. Con regole tue.

Non ho più ispirazione.

Passettini

By Poesia No Comments

scarpette

Li sento e sorrido,

fate e arcobaleni.

I bambini al piano di sopra

corrono. Scarpette. Piedini.

Beati loro.

Si affrettano in un mondo

che più non vediamo.

Smarrita la strada per sempre

e non ci chiediamo nemmeno

se mai torneremo.

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