Chissà che in quest’ora molto inquieta
tu non venga accanto a me per poco,
il tempo per le labbra di sfiorarsi,
raccontarsi la vita in un sospiro
e poi tornare, ognuno, nel suo mondo
e, quel che è peggio, amore antico,
nel suo tempo, gementi, come larve,
di inutile dolore e di rimpianto.
Tu fosti. Sono ancora e in me ti vivo…
Il rimpianto di una persona perduta, un rapporto finito dove tutto era iniziato: ognuno è tornato nel suo mondo. Ora c’è solo un’immagine talmente viva in mente, che è devastante realizzare che si tratti solo di un ricordo…
Silvia, sappi che ogni volta che leggo i tuoi versi il mio cervello prende il primo treno e se ne frega della destinazione!
Grazie delle tue bellissime parole, hai interpretato benissimo il mio pensiero, abbiamo viaggiato per qualche minuto sullo stesso treno 🙂
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Bellissima!!
Grazie Giovanna!
Prego!!
Complimenti, versi davvero davvero belli!
Grazie cartolinedalmiosubconscio!