Per fortuna c’è Facebook
-per noi sei importante-
che, come una macchina del tempo,
mi ricicla i ricordi.
Inquietante.
E tu dove sei,
caro amico di un tempo,
che parlavi parole di carne?
Ho provato a chiamarti
e ti ho trovato disperso
nei tuoi vizi recenti…
E tu, mio legame di sangue,
non potresti fermare
la giostra di Alice,
mio coniglio bianco,
e scendere, per un momento,
e scoprire che il mondo
gira con un tempo diverso
che, vedrai, non ritorna?
Un giorno, per noi, sarà tardi…
Per fortuna c’è Facebook,
dove accarezzare le facce,
e la sua indiscreta finestra
dove, ogni tanto, affacciarci
e gridare all’anonimo mondo,
a tutti, a nessuno, il nostro tormento!
leggo, intuisco, mi illudo di intravedere nelle tue righe una sottile quanto giustificata, per me, ironia verso il social network
Sottile?
ecco.beh già… per fortuna che lui decide cosa riportarci davanti agli occhi eh… bah! ehehe!
😉