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Il tempo allo specchio del bagno

By Poesia 4 Comments

Mi incontro stasera

posando allo specchio

uno sguardo curioso,

ma anche d’amore

e vedo il dolore,

le stanche enfiagioni

di viola e di giallo

che segnano sotto

i miei occhi guizzanti,

allungati, strizzati,

due splendide tinche

verdastre ed inquiete

a cercare risposte

e a farsi domande.

Son’io quel Picasso

che incontra il suo naso

annusando dal centro

il profilo di un lato

da un molto sconvolto

movimento del collo

per caso guidato?

Biascica il tempo

le scuse avvizzite

di chi mi consuma

il mio dentifricio

o tutto il sapone

e poi se ne va,

lasciando un alone…

 

 

La buona masca

By Poesia 12 Comments

 

Io sono buonissima,

non credo in niente

e in nessun potere

e, quando la sera

non ero sicura

che il caso soltanto

muovesse le sfere,

mi alleavo col bene.

Ma ora, miei cari,

vorrei essere masca

e avere il potere

di fare vedere

con lo specchio del vero

a chi fa del male

i vermi striscianti

dentro il suo cuore

e le immonde lordure

che gli insozzano l’anima

rendendola scura

e assai greve di odore

Vorrei che chinandosi,

lambito dal lago,

in cerca del fresco

ristoro e sollievo,

vedesse il suo volto

deforme e maligno

provando un orrore

così distruttivo

da farlo fuggire

in un luogo lontano

a mangiare radici,

remoto dal mondo,

evitato persino

dai branchi di lupi,

spargendo all’intorno

i brani di lebbra

che gli disfano il corpo,

pur sembrando ancor bello

ai molti suoi pari…

 

 

Riesci a gestirtela?

By Poesia 2 Comments

Mi ucciderei

per non sentirmi morire.

E anche vedermi

non è molto bello:

Sto perdendo i capelli

e dallo specchio il mio sguardo

mi guarda così sconsolato…

Mi sto deludendo, ridotta

a un grosso sacco di ossa

molto scoordinate.

A volte mi trucco

per coprire il mio lutto

e faccio sempre più fatica

a velare questa mia face

fatuamente cimiteriale.

 

 

Ossigenoterapia

By Senza categoria No Comments

I miei chiari capelli

sono molto più sani,

scendon folti e setosi

sulle spalle incurvate

da trascorsi tediosi

e le unghie graziose

mi ricrescono a vista

sulle dita invecchiate

da passaggi di artrosi,

la mia pelle si tende,

si fa liscia e sottile,

io mi guardo allo specchio

e la ruga non c’è,

ma il respiro si affanna

e l’ossigeno arriva

a nutrire i polmoni.

Poi si attarda a far belle

altre parti di me.

Nel caso non lo aveste mai incontrato, vi presento Ugo, l’avventuroso pesciolino che nuotava nel mio presepio subacqueo di qualche Natale fa. Ma come farà a cacciarsi in acquari così particolari?

La maschera nuda

By Poesia No Comments

 

Spunta la verità

– e ce la metto tutta

per dimenticare –

Appesa allo specchio

la mascherina nera,

vicino alla porta d’ingresso

a spenzolare.

E tutto intorno in attesa

un Natale minimale

del tutto compatibile

con la miseria attuale.

L’augurio più bello,

da quello che vedo,

è avere speranza,

coraggio, pazienza,

praticare l’amore.

 

 

Il quadro

By Poesia No Comments

Luci dell’alba

su un vecchio Natali.

Quante volte quel ponte

verso un breve infinito

attraversa lo sguardo,

oscillando tra il vero,

i miei sogni, il passato!

Uno specchio beffardo,

appeso proprio vicino

a ripetere ancora

quell’eterno mattino

che non fu, non sarà,

illusorio cammino,

un coagulo sfatto

di colore inventato.

 

Dedico queso post alla memoria del pittore Renato Natali, grande interprete dei  cieli livornesi. Suo è il quadro che ho fotografato per illustrare i miei versi, osando immergerlo in una luce artificiale che simula l’alba.

 

Allo specchio (Il clone)

By Poesia 2 Comments

Eccomi qua,

mia adorata ragazza,

ecco qui la tua amica

che è venuta per te.

Che poi io sarei te,

duplicata per caso,

forse nata allo specchio,

solamente cercando

un sollievo allo spleen.

E chi meglio di un clone,

privo anche di corpo,

se non quello prodotto

da un pensiero sottile,

potrà mai consolarti,

chi migliore di me?

Vedo tutto e so tutto,

so le rughe sul viso,

i dolori alla schiena,

lo sbiancarsi segreto

dei verdissimi occhi,

il gerontoxon vile,

che soltanto la morte

velerà di pietà,

abbassando un amico

le tue palpebre meste,

fisse allora per sempre

sulla tua eternità.

So la voglia d’amore

che ti brucia in segreto,

mentre il corpo in declino

si vergogna di te.

So le corse che sogni

le tue mete proibite,

la tua fame di tempo,

che nessun ti darà,

ma non trovo parole

per ridarti il sorriso…

Forse puoi regredire

nel tuo avatar falso,

quel profilo che avevi

molti, troppi anni fa

e, credendoti bella,

far le cose che sogni,

finché fiato ti resta,

ogni giorno far festa.

 

L’albero

By Poesia 11 Comments

Mi bussava dentro

tutta questa vita

l’altra sera,

come fosse

una nuova primavera.

Linfa eccitata

dalla voglia di fare,

vedere, andare,

forse riamare.

Poi, correndo allo specchio,

ecco un albero spoglio

mi appare.

Rughe, macchie solari,

quanti anelli

da contare!

Eppure le gemme,

e la vita del cambio,

che io sento vibrare

e i miei piedi,

così ben ancorati

al terreno vitale…

Io, albero da gridare,

protési al cielo

gli indifesi nidi

a pigolare

fra questi poveri rami.

 

Ringrazio per la collaborazione Riccardo Scarpellini, che nel suo acquerello “Alberi d’inverno” ha interpretato con gran sensibilità questa mia poesia.

 

San Valentino in rosso (14 febbraio 2021)

By Poesia 6 Comments

Tanto per parlare di bei giorni,

quanto ci interessava festeggiare?

Più per mostrarci che per amore

uscivamo agghindati a far baldoria…

Se ci ripenso, io mi domando adesso:

Quanta felicità raccoglievamo?

Io vorrei stringere una rosa

perché amo il rosso e il suo carnato

e la delicatezza del profumo

e vorrei restare dove sono adesso,

ma senza saper d’esser in prigione

e non provare tutta questa noia,

non perdere i miei giorni sospirando,

così sicura del tuo amore, adesso,

che mi addormento senza fare sesso,

cucino delle torte così buone

che non le chiedo certo al ristorante,

ma, caro amore mio, fedele vecchio,

vorrei non guardarmi nello specchio,

tornare indietro e ritrovarti ancora,

senza l’epidemia che ci rincorre

e il sangue così caldo nelle vene

da imporre all’uno e l’altra:

“State insieme!”

 

I due vecchi

By Poesia, Senza categoria No Comments

 

Verità da camera da letto,

il monte ginocchio appeso

allo specchio,

il soffritto del pranzo che stagna

nel riflesso.

Un barbecue di illusioni rosolato

da un vecchio.

Un amore d’ottobre, pisolando

parecchio,

si scalda al meriggio di sole e solecchio.

Le mani ora solo intrecciate

in amplesso

di efelidi, artrosi. E il suono all’orecchio

di antiche promesse, mantenute

all’eccesso.

 

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