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Frutta e sale

By Poesia No Comments

Far valere la vita

è spenderla tutta

investendo al meglio

ogni giorno

quel che per quel giorno

ci è dato.

È poco? Spendi poco,

spendilo bene

compra la frutta,

mangiala tutta,

lascia giù

quel che è marcio.

È tanto?

Spendilo tutto

con piacere, per te

e per quelli che ami.

Offri il sole, il sorriso,

anche il dolore.

Sempre respira.

Non gridare. Respira.

Non piangere da vivo.

Ridi piuttosto del destino.

Costruisci ricordi

da voler ricordare

per te e per chi resta.

E comincia a baciare,

impara a sperare,

La speranza non è

una merce proibita,

anzi è il sale della vita…

 

Sterlizie

By Poesia 2 Comments

Festeggiavi ferita

dall’avarizia della vita.

Noi ce la mettevano tutta, mamma

quando eravamo bambine,

per comperarti un profumo

con le nostre monetine.

Ma non era mai “quello.”

E si capiva. La faccia delusa,

la tua voce tranquilla

come se avesse paura

di alzarsi di tono,

mormorando uniforme:

“Bello, bello!”

Molto spesso mancava

il regalo del padre.

Ma non era scusato

dal non sentirsi adeguato.

Certe volte tentava

con un paio di scarpe,

tacco alto, marca folle,

di colore marrone.

Poi finivano insieme,

mamma, babbo e le scarpe,

nel negozio a cambiarle,

perché non erano “quelle.”

Guanti, calze, profumi,

sempre troppo da poco.

Un sospiro e quel grazie,

che marciva nel cuore.

Con un colpo di genio,

ti mandò le sterlizie,

una volta, mio padre.

Molto rare, inadatte

a qualsiasi vaso

dell’arredo banale

di una casa non ricca,

ma bastò il portaombrelli.

Concedesti un sorriso,

da regina di cuori

di una favola triste,

senza fate e castelli,

senza tempi felici,

senza principi azzurri.

 

A Dicembre (nel suo primo giorno)

By Poesia One Comment

Allora bisogna accorgersi di te,

per quel tuo voler essere pungente.

E come sospira la tua bocca densa

di nebbia, o forse fiato di condensa,

masticando le grida di sirene

che mugghiano dal mare alle polene!

Ci dorme dentro tutto quell’amore

che ci accaldava le membra,

l’altra estate, fino alle soglie dell’autunno.

E ora ritroviamo sul cuscino

più cha altro una gran consolazione

per essere vicini e caldi e insieme,

io e il mio amato unico bene

e, questo lo speriamo, lontani dalla morte.

Ti apro le finestre per esserti accogliente

e mi ti diluisci dentro, ma fai bene,

al fondo dei polmoni inariditi,

gustando io il tuo ghiaccio scricchiolante,

il tiepido sorriso del mio amante

e mite, la speranza del futuro,

cantata dalla bocca del camino.

 

 

 

 

L’inaspettato

By Poesia No Comments

Il futuro si annida

dietro a porte pesanti…

Chi l’avrebbe mai detto,

in quel mattino di sole

-Ti aspettavo alla soglia

quasi con il sorriso

e questi tre spilli

già fra il cuore e la gola-

che il cammino previsto

si sarebbe deviato?

Poi il cielo si è stinto

in un coro di vuoto,

alto un vento mi ha torto

fili d’anima in nodi…

Dopo un giorno e una notte

sì lo so, son tornata.

Ma la strada fu lunga

e io sono cambiata…

 

Come Mina e il conte Dracula… La sposa del lupo bianco (lipogramma senza a)

By Poesia 3 Comments

Non temere il lupo!

Qui il lupo non c’è

e non c’è pericolo!

Tu puoi solo chiudere gli occhi

per vederlo nei tuoi desideri.

Se però vuoi correre il rischio

e persino morire,

sufficiente è dormire.

Di solito viene

vestito dei fiocchi di neve

di un gelido inverno

coi denti scoperti

per ferire e incidere

i tegumenti dei perdenti.

Per te è bello come uno sposo,

ipnotici gli occhi rossi,

gentile è il suo sorriso.

Con lui vorresti fuggire

e ti offri per sempre,

gli doni il collo innocente,

…Certe volte finiscon così

esistenze insulse

in cui non succede niente:

Con morti indolori

e tempi eterni divertenti.

 

Dedico questa poesia all’amica Elettasenso, autrice del pregevole blog “inchiostronerodenso” che, con sua rubrica “il gioco del lunedì” stimola e ispira la mia creatività.




 

Allo specchio (Il clone)

By Poesia 2 Comments

Eccomi qua,

mia adorata ragazza,

ecco qui la tua amica

che è venuta per te.

Che poi io sarei te,

duplicata per caso,

forse nata allo specchio,

solamente cercando

un sollievo allo spleen.

E chi meglio di un clone,

privo anche di corpo,

se non quello prodotto

da un pensiero sottile,

potrà mai consolarti,

chi migliore di me?

Vedo tutto e so tutto,

so le rughe sul viso,

i dolori alla schiena,

lo sbiancarsi segreto

dei verdissimi occhi,

il gerontoxon vile,

che soltanto la morte

velerà di pietà,

abbassando un amico

le tue palpebre meste,

fisse allora per sempre

sulla tua eternità.

So la voglia d’amore

che ti brucia in segreto,

mentre il corpo in declino

si vergogna di te.

So le corse che sogni

le tue mete proibite,

la tua fame di tempo,

che nessun ti darà,

ma non trovo parole

per ridarti il sorriso…

Forse puoi regredire

nel tuo avatar falso,

quel profilo che avevi

molti, troppi anni fa

e, credendoti bella,

far le cose che sogni,

finché fiato ti resta,

ogni giorno far festa.

 

Morire di ovvietà

By Poesia No Comments

Posso a scappare, oggi,

da tutto questo bene?

Mi sta uccidendo dentro

la cerca del buon cibo

in quel supermercato

che serve col sorriso.

Lo sai che è già domenica,

non è cambiato niente

e il tempo se ne va?

Devo lavarmi i denti

con quello spazzolino

che gira e grida in bocca

le sue mostruosità?

Fare la mia ginnastica,

che mi fa tanto bene

e il sole fuori scalda

e insegna ai rondinotti

a ridere di me?

Ho molto mal di schiena,

crudele e vil ricatto

alla mia libertà.

E dove vuoi mai andare,

mia povera bambina,

da tutte le tue panie

incollata alla realtà?

Lasciatemi da sola,

il tempo di sognare,

appesa al mio terrazzo

sulla felicità!

 

Meteocuore

By Poesia No Comments

Oggi è una bella giornata,

l’ha deciso il sole,

oggi sarà un giorno bello,

lo decido io.

Dedico a voi,

che sapete a chi parlo,

a voi, mie creature dolenti,

ogni mia cura,

ogni mio sorriso,

perché abbia un senso

la coralità dell’azzurro

nel cielo e sia espansione

nei cuori del sereno.

Quod erat in votis

By Poesia One Comment

cactus lacustre nel tramonto

Di tutto quello che un giorno

di tutto quel che oramai…

Che se poi non tornasse…

Di quei sogni svaniti

palloncini scoppiati

là, più in alto del vento,

del mio cuore anche lui

lacerato. Della vita sbagliata,

dei segreti preziosi

che mi sono svenduta

per avere un sorriso,

del mio muto anecoico

essere sola dovunque…

Di tutto quello che un tempo…

Non m’importa più niente,

io no trovo più un senso,

non desidero niente

e nemmeno rimpiango,

ora a vuoto rimbombo…

Il vicino di casa

By Poesia No Comments

il vicino di casa

E poi, dopo giorni

veramente duri,

caro vicino,

col piccolo cane

con cui passeggi

la tua solitudine

sui freschi viali

di una città di mare,

il mattino,

caro vicino,

mi arrivi tu,

col tuo sorriso

sempre più disilluso

e, ben informato

su tutti i miei mali,

mi consegni così.,

fra la fretta di strada,

il marciapiede,

e la cristallizzazione

della portiera dell’auto

che già si chiude,

perché me ne vado,

mi consegni così,

col tuo sguardo

disarmante disarmato

annacquato,

la voglia e il motivo

per trovare un sorriso:

“Si vogli bene, mia cara!”

e riguadagni la porta di casa.

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