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Tramontana

By Poesia 7 Comments

le tende del cuore

 

Tramontana che mi svuoti dentro

come se il cuore avesse due porte

e tu passassi in mezzo a rapinarlo,

lasciami almeno quei quattro ricordi

e il mio breve delirio di eterno!

Trentadue passanti

By Poesia 2 Comments

silvietta-cuce

Trentadue passanti

cuciti con amore,

schiena china,

la cucina,

i ricordi che

continuano

a parlare

il mio dialetto,

un battibecco,

litigavano spesso,

quelle mie donne

e anche adesso,

dall’aldilà.

Mi turo le orecchie,

la stoffa si tuffa

sotto il piedino,

non regge il dramma,

la macchina rauca,

voce del verbo oliare,

continua a gridare,

le ore che oramai

spengono il sole,

le tendine nuove…

Picciolo di Nuphar (I tuoi occhi sono fari abbaglianti e ci sono davanti)*

By Poesia 2 Comments

Nuphar.jpg

Forse sarebbe l’ora

di scrivere per te.

Io non ho mai capito

i ritmi del destino

e apro sempre a caso

il libro dei ricordi.

Così, questa mattina,

mi sei tornato in mente,

ragazzo buono e bello,

cui non ho dato niente.

Stavamo sezionando

il Nuphar nel picciolo,

il neon che disegnava

un buio sofferente,

un gruppo di ragazzi

più o meno sui vent’anni

e tu che mi cantavi,

ma sempre sottovoce,

canzoni sui miei occhi

che io tenevo fissi

sul grumo cellulare,

così per non guardarti

e mi batteva il cuore .

Eri talmente giusto,

con il tuo sguardo chiaro,

la voce ormai da uomo,

il corpo di un efebo

ed il tuo ciuffo bruno,

l’accento genovese,

la voglia di studiare,

benché già lavorassi,

che mi ero messa in testa,

io, venere maldestra,

con gli occhi verde lago,

cieca per timidezza,

io, di non meritarti,

non essere all’altezza.

E venne quella sera,

la sera dei leoni

con i faccioni rossi

della contestazione,

che tu me lo chiedesti,

dopo l’osservazione

del fusto del Sambuco,

che dentro è tutto vuoto.

“Facciamo quattro passi?”

Guardavi con dolcezza

verso il carruggio nero,

svelando le intenzioni.

Non so cosa risposi,

ma certo non fui doce

e mai più mi cantasti,

ragazzo, la canzone.

*Verso tratto dalla canzone “Yeeeeeh” di Mal & The Primitives 

 

 

Inverno al mare

By Poesia 2 Comments

inverno-al-mare

Portami ancora laggiù

a dimenticarmi di me

in riva al mare.

Questa nebbia invernale

e l’amaro respiro dell’onda,

cancellando la forma,

mi faranno sparire,

niente qui resta

sulla rena sconvolta

dalla pietà delirante

del freddo maestrale.

Cammineremo le orme

dei passi passati,

calpestando ricordi,

senza poter ricordare,

compianti soltanto

dal grido dei gabbiani,

sotto il cappotto portando

la nudità del cuore stanco…

Niente male

By Poesia 3 Comments

Visto di spalle al tramonto

Visto di schiena

non è poi

così male

il passato,

se non altro

per l’enorme sollievo

di averlo vissuto…

Nella tasca criminale

ha un coltello

e ancora ci prova

a farmi soffrire,

ma non c’è la fa

a squarciarmi

per bene nel cuore.

Non è poi

così male

il passato,

se riesco a rubargli

almeno uno sguardo.

Ha gli occhi d’oro

dei dì tramontati

e regala ricordi.

Piccun dagghe cianin

By Poesia 2 Comments

Ratto

Sapessi che rumore sgradevole

questo risanamento edilizio!

Il martello, in primis, che distrugge,

e il raspare, il grattare, zampettando

come ratti di fogna lungo le condutture

del cuore. Pare che sia necessario,

non certo per me. Stavo bene così.

Io sono in ordine, chiara, in amore,

(come le acque bianche

che la gronda raccoglie

e non sporcano il mare

da qui non lontano)

non sono un sepolcro imbiancato.

Ma se tu devi farlo, allora scava,

e non rompere almeno i ricordi,

quel che resta ancora di noi

che non è da buttare e ti è caro.

Usa il piccone, amore perduto,

ma usalo piano.

La città della solitudine

By Poesia 3 Comments

cappotto in città

Lo so io quanto pesa sulle spalle

questo cappotto che mi trascina via

prendendo vento dalla mia tristezza,

perpetuo inverno della vita mia.

La sola cosa che so fare adesso

è camminare silente in afasia.

La strada è lunga e molto solitaria,

a quanto pare il sole è artificiale,

solo grappoli di luci senza festa

e silenzi dell’anima e del cuore,

neve del tempo, ricordi, nostalgia…

Inquietante (giù il velo)

By Poesia 4 Comments

amanti

Per fortuna c’è Facebook

-per noi sei importante-

che, come una macchina del tempo,

mi ricicla i ricordi.

Inquietante.

E tu dove sei,

caro amico di un tempo,

che parlavi parole di carne?

Ho provato a chiamarti

e ti ho trovato disperso

nei tuoi vizi recenti…

E tu, mio legame di sangue,

non potresti fermare

la giostra di Alice,

mio coniglio bianco,

e scendere, per un momento,

e scoprire che il mondo

gira con un tempo diverso

che, vedrai, non ritorna?

Un giorno, per noi, sarà tardi…

Per fortuna c’è Facebook,

dove accarezzare le facce,

e la sua indiscreta finestra

dove, ogni tanto, affacciarci

e gridare all’anonimo mondo,

a tutti, a nessuno, il nostro tormento!

La soffitta

By Poesia 5 Comments

Ragazza chinata astratto

È stato duro

in questi giorni

spogliare la mente

dagli abiti nuziali,

mentre cadevano a terra

i ricordi dei giorni

ed un senso di morte,

vuoi per gli acari,

vuoi per la polvere,

attoscava il domani

con i petali stanchi

di sfogliate speranze…

Ormai s’è fatto inverno

By Poesia No Comments

pietra grigia

Non fare quella voce.

I tuoi torrenti d’ira

mi lavano via il cuore

pietrificato  grigio

testardo abbarbicato

al limo dei ricordi

che il tempo fa muschiato.

E non mi trascinare

in gorghi di parole

beffardi mulinelli

di inutile rancore.

Non sono questi i giorni

del tiepido disgelo…

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