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Come Mina e il conte Dracula… La sposa del lupo bianco (lipogramma senza a)

By Poesia 3 Comments

Non temere il lupo!

Qui il lupo non c’è

e non c’è pericolo!

Tu puoi solo chiudere gli occhi

per vederlo nei tuoi desideri.

Se però vuoi correre il rischio

e persino morire,

sufficiente è dormire.

Di solito viene

vestito dei fiocchi di neve

di un gelido inverno

coi denti scoperti

per ferire e incidere

i tegumenti dei perdenti.

Per te è bello come uno sposo,

ipnotici gli occhi rossi,

gentile è il suo sorriso.

Con lui vorresti fuggire

e ti offri per sempre,

gli doni il collo innocente,

…Certe volte finiscon così

esistenze insulse

in cui non succede niente:

Con morti indolori

e tempi eterni divertenti.

 

Dedico questa poesia all’amica Elettasenso, autrice del pregevole blog “inchiostronerodenso” che, con sua rubrica “il gioco del lunedì” stimola e ispira la mia creatività.




 

Anubi

By Poesia 4 Comments

Le messe di quegli anni

un ricordo seppellito,

un diantus profumato

nel libro di latino…

Ma, anche senza riti,

troppo mi è familiare

la contiguità dei morti,

quasi da non capire

dov’è il confine estremo

e tutto questo afrore

di mummia e di rimpianto,

la fede che non c’è,

l’ustione prematura,

tassidermia sbagliata

dei lineamenti amati

e il perdermi io stessa

in vani pii deliri…

 

Chiappanuvoli

By Poesia 7 Comments

Consulto l’I Ching

e ne provo sgomento.

Il responso è tremendo,

tanto già lo sapevo.

A che servirà, adesso,

esclamare con voce

sprezzante di sfida,

albagia ed alterigia:

“Tanto io non ci credo?”

Nulla può il mio berciare

contro un triste destino,

raccontato ogni giorno

dal mio corpo in declino,

dalle notti di veglia,

dalla voglia di mare

senza avere la forza

per alzarmi ed andare…

Ed i sogni penosi

con i morti pietosi,

appena alzati dal sonno,

che mi fanno coraggio

e anche tanta paura…

 

Domenica

By Poesia 7 Comments

sequitur se ipse

Tu, nell’inquieta notte,

sognando di lottare,

agiti le mani in aria

e io te le imprigiono

e penso a Don Chisciotte,

l’eroe dei sognatori.

Poi cerco il sonno invano,

perduta la mia strada

fra giochi di parole

e trucchi  per dormire,

le rime, gli anagrammi,

ogni follia palindroma

e i volti dei miei morti

che vogliono apparire.

Così si fa mattina

e torna il grigio nero

a disegnare il cielo,

un giorno nuvoloso,

malgrado te,  che canti

e vuoi portarmi al mare.

E allora andiamo, amore!

Corriamo la domenica

su strade meno amare

con il perpetuo ansito

dell’asma esistenziale,

un fuoco sotto cenere

che crepita nel cuore:

Qualunque sia la meta,

dobbiamo ritornare.

 

Ciao zia!

By Poesia No Comments

Scalintesta

Quanto fu lieta

la casa ora vuota?

Se passo la mano

sull’ intonaco scabro

sento ancora il dolore

di nocche deluse.

Nell’ eco dei  muri

sospiri di spose

qui prigioniere

di un lungo torpore,

i lamenti degli avi

negli anni senili,

le liti, gli affanni,

il disgusto dei morti

per i nuovi inquilini.

I molti letti

By Poesia 2 Comments

la casa dei sogni

Recentemente ho capito

per illuminazione

perché certi sogni,

in apparenza banali,

fossero fonti

di grande paura,

da svegliarmi sudata,

con la gola essiccata…

Io sogno case buie

con lunghi  corridoi

e camere con molti letti

dove passare la notte

e ci sono i vivi come me,

perché ancora io lo sono,

e ci sono i miei morti

che stanno a riposare.

Facciamo tutti silenzio,

mi sdraio, spengo la luce

e mi desto prima di morire.

…Sono ricordi degli obitori

dove con grande dolore

ho visto per l’ultima volta

quelli che ho molto amato

e che non ho lasciato andare.

Specialmente mia madre,

quando sono scappata,

appena un attimo prima

che chiudessero la bara.

Venti costanti

By Poesia 2 Comments

riflesso notturno di madre nel mare degli alisei.jpg

Soltanto col viso mia madre

riemerge per affioramento

dal mare dell’oblio lento

rotto dalle onde nel vento

di costanti alisei di memoria.

Ogni sera la posso vedere

tetra falena delle lande dei morti

ma così presente al mio cuore

da poterle ancora parlare…

Leucemia

By Poesia 3 Comments

il morticino di legno

Anomalie di un cadavere

che sorprendevi a tratti

col braccio teso al cielo

e stava protestando.

Poi abbassavi gli occhi:

La mani troppo gonfie

erano strette al petto,

come per tutti i morti.

Ma non era contento…

Eroi moderni

By Poesia 2 Comments

alpina

…E andiamo avanti a cantare

con l’ostinazione di un alpino

che sul Carso fu immolato,

un assurdo peana di vittoria

col sorriso e la lacrima che brucia

all’angolo dell’occhio spalancato.

Facciamoci coraggio, se possiamo,

perché questa guerra sarà lunga,

dura, sanguinaria e impura

e il conteggio dei morti

non è ancora incominciato…

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