Skip to main content

San Valentino

By Poesia One Comment

Già, oggi è il 14 febbraio…

L’alfabeto farfallino

mi svolazza nella mente.

Eran quelli i miei bei tempi

o lo sono diventati

nel ricordo da demente?

Non vorrei tornare indietro

per riavere giovinezza,

occhi verdi come un mare,

lunghe chiome molto chiare?

Non vorrei sdraiarmi a letto,

fare l’esca palpitante

con pochissimi indumenti

per saziare i tuoi tormenti?

Io lo nego e invece mento,

sono saggia, irriverente,

e la vita mi ha insegnato,

ma non è servita a niente.

Vorrei perdere il mio ingegno,

le mie acute prospettive

e vederti come un falco

che mi plana sulla carne

e baciarti, e tu baciarmi,

soli e insieme e sia per sempre.

 

A chi dorme il Venerdì pomeriggio

By Poesia 5 Comments

L’immenso ovile

del venerdì pomeriggio…

Rincasano i greggi

belanti tormenti,

ma in fondo contenti.

Scappando dal morbo

hanno in molti imparato

a dormire, soltanto,

per divertimento,

lasciando ad altri giorni

e a più stupidi armenti

la transumanza forzata

dell’outlet con spesa.

E lanugini in volo

da finestre socchiuse,

che si posano piano

sul prato invernale,

confondendo fra il vello

sogni puri bambini

fra la neve dormienti

e una pace più umana

tu potresti trovare,

Dafni, antico pastore…

 

L’orecchio destro, il profeta e il poeta

By Poesia No Comments

Poeta in barchetta

Con l’orecchio destro sento

stridere le rondini in cielo

mentre il sinistro registra

correttamente il clangore

della caldaia condominiale.

Benvenuta sia la sordità

del mio muco influenzale!

Ho inventato un profeta

e l’ho messo per iscritto:

È un dismorfico diplope

cui l’occhio destro

ceruleo  ammicca e ride ,

mentre il sinistro piange

e a volte butta sangue.

Non gli somiglia forse

Il timido poeta

che se ne sta in disparte

e sempre si lamenta

d’amori e di tormenti

e intanto balla e canta

sull’onda dei suoi sogni

e dei più bei ricordi?

Governa la barchetta

di carta pieghettata,

sul fiume chiaro e scuro

che noi chiamiamo vita

va verso la cascata.

L’identità

By Poesia No Comments

identità

Equilibrio perfetto

fra il vuoto che ho dentro

e questo bel tempo.

Nessun flusso o riflesso

della psiche allo specchio

solo una figura illusa

di una tridimensionalità

che invece non ha.

Mi lavo i capelli

però non li asciugo

ed ecco che spunta

la mia anima annodata,

tormenti ritorti

di ciocche sottili,

sarebbero boccoli

se avessero un nesso,

però basta questo

per darmi più senso,

quasi inseguendo

la libertà.

 

Insonnia

By Poesia 8 Comments

vetri e origami

Onirici tormenti

decorano la notte

di ali di farfalla

e vetro cattedrale

e trapani di pioggia

perforano  le orecchie

vibranti dei cristalli

di un brindisi fatale

sofficità del letto

silente mi divora

estrude la mia carne

in danze decomposte

e rivoli d’angoscia.

Come una sposa morta

io stringo nelle mani

un putrido origami

di fiori non fioriti,

lo stanco mio domani

che sboccerà ubbidiente

lungo le pieghe certe

segnate dal destino.

Karlovy Vari

By Poesia 4 Comments

Bagnante alle terme

Vieni alle terme tesoro con me

voglio guarirti l’anima stanca

e lenirti coll’acqua gli affanni

lavar via le ferite degli anni,

i veleni del tempo, i pensieri

i ricordi più tristi, i tormenti,

i metalli pesanti del cuore.

Lascia il passato a Karlovy Vari

come un bagaglio dimenticato…

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: