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Risveglio

By Messaggio ai lettori, Poesia 6 Comments

Partoriti da lembi di cielo

i bianchi ponti fra eterno e orizzonte,

cosicché questa terra scompare.

Sta morendo il mio ventre, qua sotto,

di strazi tardivi e dolori…

Da vero viandante,  mi accampo

ad aspettare che passi il mio giorno,

come un acquerello all’inglese

di rovine e passato splendori

e le mani impietose d’autore

che tirano un telo sul mondo,

una notte o la morte, non so.

Io aspetto, tremando, un Risveglio.

 

Messaggio ai lettori: Per illustrare questa poesia ho “commissionato” al pittore Riccardo Scarpellini un acquerello che si ispirasse ai miei versi. È nata così con gran spontaneità e immediatezza un’opera delicata, sgorgata dalle sue dita esperte e dalla sua sensibilità poetica,  opera che io giudico fra la migliori della sua vasta produzione artistica. Un grande grazie!

A chi desiderasse  dare una sbirciatina agli acquerelli del troppo schivo autore, di cui è possibile, ma non facile, accedere all’acquisto, consiglio di provare a questi indirizzi:

riccardo.scarpellini@gmail.com

@riccardino45

 

 

 

 

 

 

 

Sommario

 

Marina Cala de’Medici

By Poesia No Comments

Regalami un giorno

per andare al mare!

Ho in mente una baia

da dove è facile partire

per quel vecchio sogno

del viaggiare.

Perché c’è il canto di sirena

del sartiame pizzicato

dal sinuoso vento,

indiscreto amante

che sa dove toccare

e le polene con i turgidi seni,

eccitate dal viaggio,

già così offerte

alle carezze d’onda

e l’orizzonte chiuso verginale,

la voglia di varcarlo,

e l’ignoto possedere.

E c’è il rimpianto del partire,

con un fiato di terra,

pungente di pino,

polveroso del verde

del lecceto con le ghiande,

che, dai polmoni entrando,

poi ti lega il cuore.

E c’è il mio corpo stanco

ancorato al tavolino

di un fondale non marino

e l’azzurro d’occhi

della cameriera

del mio bar…

E tu che mi dipingi il mondo

e siamo qua…

 

Ho inserito nella mia immagine una copia ridotta di un acquerello di Riccardo Scarpellini, che ritrae un particolare della piazza che si apre sulla baia. Appoggiata a un tavolino del bar, l’opera, benché micronizzata, intende essere un omaggio al suo talento e un ricordo delle ore passate a sognare insieme, proprio in quei luoghi.

 

 

 

 

Questioni d’età

By Poesia 2 Comments

Vorrei essere più vecchia,

almeno di dieci anni,

per creare sintonia

fra il corpo malandato

e l’altra me che vuol volare,

fra intrecci complicati

di rondini in amore

ed essere di nuovo

il giglio della sabbia

o la ginestra in fiore,

il gabbiano che si tuffa

dall’alto della roccia

o la sua preda furba,

quel pesce blu e d’argento

che riesce con un guizzo

a uscirgli fuor dal becco

e a inabissarsi ancora,

felice dell’abisso…

Se fossi Crono, il tempo

mi mangerei la Terra,

come un’anguria tonda,

tanto m’è caro il succo,

la dolce vita rossa,

che cola dalla bocca

di chi può amare ancora.

Ma sono questa mummia,

più giovane all’interno,

seduta sulla barca

che Ra, dio del tramonto,

conduce in fondo al mare.

 

Amami forte

By Poesia No Comments

Amami forte

come un uragano,

scuotimi tutta,

ch’io mi senta viva,

non lasciar scampo

alla mia fuga

e, quando suoneranno

cupe le campane,

sarà per la tua furia

che incresperà la terra

e la farà tremare verga

a verga e sarò infine tua

in quell’ora d’alleluja,

quando s’incendia il cielo,

si curva il prato al vento,

si inarca tutto il corpo

e poi pian piano muore

mentre si spegne il sole.

 

Accettazione

By Poesia No Comments

Goditi, anima,

questa tua solitudine

e fai spazio al dolore

come parte vivente

della tua umanità,

così come la terra

quando il cielo le piove

inclemente sul corpo

sdraiato, indifeso.

 

 

Ciclamini d’amore

By Poesia No Comments

Voglio comprare

dei ciclamini. Fare un bouquet

originale, su lenti di vetro

e acqua azzurrata

in un piccolo vaso

a forma di stella.

Già lo facevo

nei tempi passati

per stringere insieme

la terra ed il cielo

e a volte aggiungevo

una fiamma sottile,

forse il mio amore

che ancora non muore…

 

 

Equinozio d’autunno e piove

By Poesia 8 Comments

Piogge equinoziali elidono

molecole di tempo stagionali.

Che cosa c’è da celebrare?

Non certo dei caduti nei fanghi

della storia, è solamente

un notevole giorno per il sole.

Come uno scalatore in ascesa,

è giunto allo Zenit dell’equatore,

un punto notevole geograficamente

anche per l’astronomo cultore.

Per il resto, non significa niente.

Qui lo dico e qui lo nego.

Perché è un giorno importante,

è così che si avvera il destino.

Il sole si avvita come un tralcio di vite

intorno al suo palo siderale,

finché arriverà a Vega.

E la Terra trascina, che gli corre intorno

girando su se stessa, pazza trottolina.

La terra dunque ascende, ascende

mentre gira intorno alla sua stella

e su se stessa,  incurante

del suo gravido ventre umano

che s’affanna. E ci trascina.

Tutto dunque va dove deve andare,

questo è il senso equinoziale,

che è un nonsenso che ci affida

alla terribile necessità di andare.

ovvero ad un unico fato universale.

 

Cicoria da strada

By Poesia 2 Comments

Cichorium intybus, sdraiata nel mio azzurro,

infitta nella terra, sopravvivo. Sono forte.

Sopravvivo agli anni. Sopravvivo ai danni,

alla povertà d’amore che di sete mi fa

spasimare. Ma a che vale? Sono talmente bella,

che la mia povertà ben si cela nella veste

da due lire del mercato. Perché so di cielo,

talmente, che la gente pensa che non mi manchi

proprio niente. E mi lascia troppo sola con tre sogni

così stravecchi che oramai non me ne importa,

se non li posso realizzare. Così, nella sabbiosa estate

in riva al mare, impolverata me ne resto ad aspettare

che malgrado me , che non vorrei, finisca l’estate,

questa, come quella che se n’è già andata,

che, malgrado me, finisca la vita. Tutti sanno

che sono molto, molto amara. Ciò che mi rende amara

è la mia stessa risata. Perché mi è duro sopportare

di essere invidiata. Che cosa c’è di tanto appetitoso,

infatti,  nella dura scorza di una cicoria da strada?

Deificazione (piccolo esercizio di poesia cortese)

By Poesia No Comments

Per quanto averti

sia impossibile,

piccola chimera

dei miei sogni,

io vorrò darti

motivo di amarmi.

Io ti darò l’Oriente

di albe perfette

e tutti quei cieli

che porto nel cuore.

Tutti i miei giorni

il mio primo pensiero

sarà il tuo viso,

sei tu il mio sole.

Io coglierò i fiori

che sotto ai tuoi piedi

genera terra

al sentirti passare.

Ti darò il gelo

del mio ultimo inverno,

ti darò il fuoco

che accendi nel cuore.

Ti darò il tempo

di ogni respiro,

da quando ti vidi

all’ ultimo giorno,

ti darò il sempre

che ti fa eterna,

perché eterno

è l’amore che provo.

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