Rottami di rame dispersi nel cielo
arpeggiano suoni aciduli,
vibrazioni di stelle
friniscono.
Pendono sogni impiccati
da forche fittili,
una luna di Vincent
si sgretola
in cerchi concentrici,
Il cuore velato di traumi
si placa nel nero.
Rottami di rame dispersi nel cielo
arpeggiano suoni aciduli,
vibrazioni di stelle
friniscono.
Pendono sogni impiccati
da forche fittili,
una luna di Vincent
si sgretola
in cerchi concentrici,
Il cuore velato di traumi
si placa nel nero.
Ci sono certi quadri che
e certi cieli che
e certi mari che
e certi sguardi che
e certi suoni che
e dei colori che…
L’impero delle luci,
io penso sempre a quello,
poi il ghiacciaio,
poi le mie Maldive
e quel tramonto
l’altra sera
e le tue mani che,
sull’organo posate,
cavando note e voce
alla riottosità della tastiera
pallide raminghe
d’inconsapevole profeta
involano il mio cuore
ben oltre alla navata.
Bulimica di metropoli
vomito tubi al neon
fossili.
Suoni
post dodecafonici
cigolii di pneumatici
stridii di freni
tossici.
Tunnel
di metropolitana
lunghi una vita
affannata di passi.
Vomito il mio vomito
estrudendolo a morte
dallo schizofrenico sincizio
dei miei visceri coi tuoi,
metropoli
Commenti recenti