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Labili confini

By Poesia 2 Comments

Ma ti è scappato il gregge in cielo

stamattina presto presto,

mentre il tuo piccolo cane

abbaiava allegro al vento,

ebbro di sole e primavera?

La vita è un po’ bastarda

e complicata e la felicità,

io penso, una chimera

che appare a caso

quando vuole salvarci

dal morire. Ma nei momenti

rari come questo, in cui

respira il corpo con il cuore

e senti che sei tu il pastore

e che la libertà non ha confini,

non basta l’orizzonte a contenerla

né il numero finito delle ore.

Ringrazio Paolo Scarpellini per il prezioso contributo fotografico, che ha fatto volare la mia ispirazione.

 

 

 

 

Kigo

By Poesia 15 Comments

Fiori di pesco in primavera

Stamattina

non mi sono vestita

mi fa male la vita

coi suoi kigo

ricorrenti

e la fine che verrà,

come un haiku

perfetto:

Quel che è detto

è detto.

Nota dell’autore. Fornisco la mia chiave di lettura per questi “versi” che hanno dato il via a una discussione  letteraria fra i miei lettori. La poesia è uno sfogo intimo, quasi un lamento, che mi è uscito dal cuore in un avvio di giornata non particolarmente felice. La vita, con l’immutabile alternarsi delle stagioni, scorre troppo veloce verso un’unica meta, la nostra fine, e non concede proroghe. Termini come kigo e haiku sono stati qui usati all’interno di una metafora, con cuore puro e senza nessun intendimento polemico.

 

Equinozio del 20 marzo 2016 ore 5 e 30

By Poesia No Comments

nanna

Vorrei parlare di te

quando dormi

e lo farò stamattina

presto, adesso,

quando l’equinozio

di questa primavera

e la rorida aurora

cospargono di rosa

e terra e cielo.

Tu dormi beatamente

con ostinazione d’infante

in totale abbandono

all’estasi  del sogno

e se non è una qualità

questa di te, che io canto

e addirittura adoro,

almeno è una piccola cosa

che crea la tenerezza

e ricopre l’amore nostro

di petali di pesco.

Via Aldovrandi (parole)

By Poesia 2 Comments

via Aldovrandi

L’unica cosa viva

per noi stamattina

è quell’albero in fondo,

anche lui molto spento

dal rigore invernale,

tutto il resto è di asfalto

e la nebbia ci assale.

E dentro la bocca

fra la lingua e il palato

rimangono mute

stagnanti parole.

Cenere, cenere!

By Poesia 2 Comments

trina bruciata

Ho pensato talmente tante cose

urgenti dolorose persino cattive

che s’è bruciata tutta stamattina

la poesia che avevo in mente.

Era di carta, leggera come una trina…

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