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Reincarnazione

By Senza categoria No Comments

Vorrei essere una gru della Manciuria 

e danzare nella neve per piacerti…

Oh, deliziato il tuo sguardo mi carezza,

anche tu danzi con me fra il bianco gelo

incendiato dal fuoco delle piume

che coronano le teste dell’intero stormo…

Infine voleremmo via nel cielo dell’inverno

verso una vita insieme e poi l’eterno.

 

Riesci a gestirtela?

By Poesia 2 Comments

Mi ucciderei

per non sentirmi morire.

E anche vedermi

non è molto bello:

Sto perdendo i capelli

e dallo specchio il mio sguardo

mi guarda così sconsolato…

Mi sto deludendo, ridotta

a un grosso sacco di ossa

molto scoordinate.

A volte mi trucco

per coprire il mio lutto

e faccio sempre più fatica

a velare questa mia face

fatuamente cimiteriale.

 

 

Genova, non torno!

By Poesia One Comment

Un amore annoiato,

come di un figlio

col genitore malato,

un ombrello, ché tanto

lì pioveva sempre,

più pianto che congiuntivite…

La discesa e poi via Venti,

io, rimbabinita di vetrine

e fare tardi da insolente,

per perdermi il suo sguardo

vagolante, come candela

che si spegne. Per perdermi

quel suo morire piano,

anno per anno, mese per mese,

istante dopo istante.

Così, dopo le gite dai notai,

non sono più tornata, mai,

città mia superba, ma davvero,

che ti apri, mi seduci e non ti dai.

 

Prognosi

By Poesia 3 Comments

Lo so che lo sai

e tu sai che io so.

L’evidenza ti parla

ed espone al tuo sguardo

ogni parte di me.

Perché dirmelo, dunque?

È un’azione crudele,

strazia il tempo del gioco,

che illusione non è

ed uccide con gioia

la tremante speranza

germinante da sempre

nel mio cuore infantile.

E poi, non contento,

 hai aggiunto una frase:

“E sarà sempre peggio”

senza avere la forza

di incontrare con gli occhi

i miei occhi smarriti.

Però ti ringrazio,

mi hai ridato la vita!

Sai, io sono ribelle

e mi amo parecchio.

Forgerò questa rabbia

che mi scorre nel petto

come fuoco rovente

e qualcosa accadrà.

Da domani guarisco,

così ti smentisco.

 

La bambola che aveva gli occhi mobili

By Poesia 5 Comments

Diciamocela tutta

senza far rumore:

Ho una tal pura

che mi scoppia il cuore.

Non ho più voglia

di darmi la baia

fingendomi a un tempo

una brava massaia

che impasta la pizza

e tira la pasta

e poeta ottimista

che canta l’amore.

Sono invece

una bambola vecchia

di celluloide

tutta ammaccata.

Ho la testa pesante

e lo sguardo fissato

per sempre su un punto

da un’ incapace

manata di stucco,

il mio meccanismo

per muovere gli occhi

essendosi rotto…

E la speranza,

falena d’amianto,

svolazza lontano

dal campo visivo

di un rudere umano.

 

 

Lockdown – Tramonto a Livorno

By Poesia No Comments

Continuerà il sole il suo lento cammino

inesorabilmente verso l’ occaso

dietro la piazza, prendendo, non visto,

la strada del mare. Io lo so bene,

però non lo scorgo dalla terrazza

all’ultimo piano di questo quartiere.

Vicino al cantiere, all’inizio del viale,

c’è un piccolo approdo di scogli e di rena.

Prenderà la sua barca, nascosta a ridosso

di tamerici e palme straniere.

Remando, remando, tingerà l’acqua

del mistico oro delle sue braccia.

A mille remate dalla Bellana,

si tufferà svelto, levandosi il manto

di porpora fine, gettando uno sguardo,

velato di verde, al mondo serale.

E, inabissato in un luogo profondo,

sprofonderà nel suo sonno regale.

 

Il sogno del mare

By Poesia No Comments

marina

Nel sogno del mare

c’è sempre il tramonto

che confonde lo sguardo

e non sai dove andare.

Ci sono le barche

a filo dell’acqua

e incursioni improvvise

di onde inattese

e il nero del fondo

di un gorgo profondo

si spezza nei guizzi

di bagliori di sole

che sembrano vivi

e li vorresti pescare.

E poi c’è il mio cuore

che approda alle secche

e non può più tornare

e mai che nell’acqua

io mi senta abbracciare…

 

 

Amara madre, amaro mare

By Poesia 7 Comments

abisso

Tutti questi litri

di liquido amniotico

riversati nel mare

di sogni agitati…

Io ti desidero, madre,

e ti riconosco

e ogni notte ritorno,

ritorno e mi immergo

e comincio a nuotare,

ma da sempre è fatica

e paura e freddo piacere.

È questo che provo

spezzando l’onda scura

del mistero abissale.

Perché mi respingi,

carissima madre?

O forse mi ami a tal punto

da allontanare da me

il meriggio fatale

(già il sole al tramonto

mi acceca  lo sguardo)

e impedirmi di andare?

La guercia

By Poesia 3 Comments

Ragazza pallida che gioca con la sciarpa

Non riesco a guardare

con tutti e due gli occhi

nella tenebra fitta

che è chiara ai profeti.

Se anche potessi,

non voglio sapere

né i tempi, né i modi

del mio compimento,

così mi trastullo

con questa mia sciarpa

di fili di ore

tessuta dai giorni

e sbircio soltanto

con lo sguardo da guercia

alle soglie  del tempo,

carpisco segreti

alla voce del cuore

che batte più stanco…

 

Il vicino di casa

By Poesia No Comments

il vicino di casa

E poi, dopo giorni

veramente duri,

caro vicino,

col piccolo cane

con cui passeggi

la tua solitudine

sui freschi viali

di una città di mare,

il mattino,

caro vicino,

mi arrivi tu,

col tuo sorriso

sempre più disilluso

e, ben informato

su tutti i miei mali,

mi consegni così.,

fra la fretta di strada,

il marciapiede,

e la cristallizzazione

della portiera dell’auto

che già si chiude,

perché me ne vado,

mi consegni così,

col tuo sguardo

disarmante disarmato

annacquato,

la voglia e il motivo

per trovare un sorriso:

“Si vogli bene, mia cara!”

e riguadagni la porta di casa.

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