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Incontro piemontese con montanara toscana (divertimento linguistico ripetibile)

By Poesia One Comment

 

Linda *vaga nella landa.

Poi, nella langa,

prende la vanga e mi dice:

“Venga, vègga e legga

come qui si fa legna!”

Segna i tronchi e sogna

del tempo in cui viveva a Signa

e aveva una vigna

e un gatto matto,

sempre fatto,

gran nemico del ratto,

da trattare con tatto,

che aveva la tigna

e giocava con una pigna.

A Livorno, alla Cigna,

viveva la nonna,

col nonno,

pescatore di tonno,

sempre sfatto dal sonno

che ogni notte si sogna

la nipote di Signa

quella tal Linda *che…

 

La foto che ho usato per illustrare la filastrocca è di Riccardo Scarpelliini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I tiepidi giardini della mente

By Poesia 11 Comments

I giardini della mente.jpg

Più non ti parlerò, mio caro,

di quello che già sai

e che non si può cambiare,

ormai: Una stesa di carte

col matto e l’impiccato

e poi ci fu il bagatto

e tu che mi guardavi,

come da sempre fai.

Dei tiepidi giardini della mente

però ti voglio dire. Ai confini

di sogni e di speranze,

perciò quasi infiniti,

si stendono nei luoghi

del cuore e tu sai dove.

Proprio davanti a casa,

ma pensa che fortuna,

ci scorre un gran canale

con le pareti scure

profondo, d’acqua pura

che viene da nord est,

da dove è nato il nonno.

Oh come è grato agli occhi

per le sue fontanelle

e il guizzo delle carpe

che balzano felici

al suono immaginato

di musiche di Wagner!

E poi c’è il lungo viale

bordato dalle ortensie,

rosate, bianche e azzurre

che un giorno ho ereditato

assieme a tutto il resto

e va così lontano

che non avrò nemmeno

il tempo per seguirlo

là dove sta finendo,

forse sarà una piazza,

con un bel  pozzo in centro,

o un bornello grigio,

coi mestoli per bere…

E poi ci porta un ponte

all’erta collinare,

ai campi d’erbe incolte

a tratti colorati

dai piselli odorosi ,

così profumati e dolci

e buoni da annusare.

E poi ci sono i vasi,

disseminati ovunque,

e spesso troppo all’ombra

che devo sistemare

e quel castagno, a destra,

che cela il suo tesoro

di funghi mangerecci,

quelli di babbo Giorgio,

porcini e gallinacci.

C’è sempre un gran bel sole,

ma mite, campagnolo,

filtrato dalle fronde,

nel calmo meriggiare.

Tutto è così perfetto,

nella sua imperfezione,

a volte ridondante,

che mi trafigge dentro,

e fa colare il sangue

asprigno e così sincero

del ribes rosso o nero,

ai lati della mia bocca

e della tua che ascolti,

o mio paziente amore…

Clicca se vuoi vedere le carpe!

 

 

 

 

Qualcosa di te (a mio nonno)

By Poesia 2 Comments

un nonno

Foto di Segall & C. Piazza della Borsa, 7 TRIESTE

Sconosciuto.

Mai veduto.

Un ramo caduto

quando sua nipote

doveva ancora

sbocciare, poi fiorire

poi dar frutto.

Nonno, ho fatto tutto.

Nonno, di me tu non sai,

ma la mia carne

di te sa tutto.

Sono un riassunto

e quando ti guardo

nella foto esumata

da un tardivo album

ereditato

io mi riconosco

come non mai.

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