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A Dicembre (nel suo primo giorno)

By Poesia One Comment

Allora bisogna accorgersi di te,

per quel tuo voler essere pungente.

E come sospira la tua bocca densa

di nebbia, o forse fiato di condensa,

masticando le grida di sirene

che mugghiano dal mare alle polene!

Ci dorme dentro tutto quell’amore

che ci accaldava le membra,

l’altra estate, fino alle soglie dell’autunno.

E ora ritroviamo sul cuscino

più cha altro una gran consolazione

per essere vicini e caldi e insieme,

io e il mio amato unico bene

e, questo lo speriamo, lontani dalla morte.

Ti apro le finestre per esserti accogliente

e mi ti diluisci dentro, ma fai bene,

al fondo dei polmoni inariditi,

gustando io il tuo ghiaccio scricchiolante,

il tiepido sorriso del mio amante

e mite, la speranza del futuro,

cantata dalla bocca del camino.

 

 

 

 

Mattino da una finestra sul retro

By Poesia 7 Comments

 

Geometrie da cortile,

minimalist squalor,

stile ed eccessi

di solitudine.

Intonaci grigi,

uno squillo di giallo,

un tubo che scende

e si porta laggiù.

L’orizzonte che stenta

fra ringhiere e camini ,

mentre un cielo di nebbia

si distende lassù.

E questo silenzio

di ovatta pesante,

il mio cerchio alla testa,

santità umana

di chi presto si desta

ed è senza virtù.

 

Hiberna

By Poesia 13 Comments

Tramonto invernale sul lago

Poi finirà l’inverno

(questa nebbia sul lago

questi giorni distanti

le parole non dette

i ricami di ghiaccio

il silenzio di notte

tu che troppo mi manchi

il rigore dei monti

il ricordo del mare)

e potrò ritornare.

Impasse

By Poesia 6 Comments

PiantoPiangeremo noi domani?

E questa avversa opacità

di nebbia che ci accieca

e ci spinge con la faccia

contro un muro, incapaci

di varcare finalmente

quella porta che si apriva

sul futuro,

sai dirmi se un fendente

di fortuna prima o poi

ce la diraderà

su un cielo più clemente?

Sere azzurre

By Poesia 11 Comments

sere azzurre a Adelboden

Quanto alla felicità,

sembra più grande

quando è un ricordo

e quanto più è lontano,

come le sere azzurrre

a Adelboden,

tiepido il clima,

il fuoco, il vino rosso

e il discreto sbuffo

di un sigaro toscano,

la dolce nebbia

a accarezzare il monte

con dita bianche

di una lunga mano…

…Pensarci adesso,

parevano perfette,

peccato che la gioia

che allora provavamo,

tale la brevità

del tempo a noi concesso,

nasceva sorridendo

poi si svenava piano,

il riso misto al pianto,

nel tenero rimpianto.

Mattinale

By Poesia No Comments

mattinale

Le poesie che nel sonno

spargo come ossi per cani,

e la notte affamata divora,

all’alba non tornano più.

Radi lembi di nebbia

funestano ancora la stanza,

allungo dal letto le mani

le ritiro trafitte di stelle,

piccole ustioni di sogni

che non si decifrano più.

Il rastrello

By Poesia 6 Comments

Giardino zen

Questo venerdì

che pare una domenica…

Vuoto di silenzio addormentato

e una specie di nebbia

fuori e dentro la testa.

Niente per riempire,

solo cocci di una notte

di stanchissima veglia

primavera stenta

stagnazione immensa.

I discorsi del rastrello

col ghiaino nel giardino

solchi zen di illusione,

grigio su grigio,

le inutili domande,

la verità che non si espone.

 

Attualmente io…

By Poesia, Senza categoria No Comments

Venezia nel mio bicchiere

Io, la serena decadenza

di Venezia, lo splendore

in nudità malate e dolci,

ammantate dalla nebbia

di malinconia orientale,

galleggiando alla deriva

di un naufragio lento

in chiuso mare.

 

Via Aldovrandi (parole)

By Poesia 2 Comments

via Aldovrandi

L’unica cosa viva

per noi stamattina

è quell’albero in fondo,

anche lui molto spento

dal rigore invernale,

tutto il resto è di asfalto

e la nebbia ci assale.

E dentro la bocca

fra la lingua e il palato

rimangono mute

stagnanti parole.

La mattina delle uste poesie mai scritte

By Poesia No Comments

stanza con stelle e alba firmata

Di poesie che per pigrizia

lascio come ossi per cani

che la notte vorace divori

giacciono i resti già rosi.

Radi lembi di nebbia

funestano ancora la stanza

allungo dal letto le mani

le ritiro trafitte di stelle,

piccole ustioni di sogni

che non si decifrano più.

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