Un cielo lebbroso
si sfalda sui tetti sghembi
in liquidi umori.
Nel grigio silenzio
scivola il tempo sui cuori.
Malata è la carne d’amore
che il rimpianto divora.
Un cielo lebbroso
si sfalda sui tetti sghembi
in liquidi umori.
Nel grigio silenzio
scivola il tempo sui cuori.
Malata è la carne d’amore
che il rimpianto divora.
Oggi è una bella giornata,
l’ha deciso il sole,
oggi sarà un giorno bello,
lo decido io.
Dedico a voi,
che sapete a chi parlo,
a voi, mie creature dolenti,
ogni mia cura,
ogni mio sorriso,
perché abbia un senso
la coralità dell’azzurro
nel cielo e sia espansione
nei cuori del sereno.
Ma come è strano mangiare
le caldarroste sul mare,
con questo autunno, poi,
che è così lento a venire…
A me piaceva a Torino,
ed era vicino il Natale ,
con i regali occhieggianti
dalle vetrine eleganti
e il Po e la Dora sdraiati,
quasi del tutto svestiti,
vicino a Piazza San Carlo
e c’era mio padre al mio fianco
e io gli cercavo la mano,
aveva il cappotto pesante
e, con il freddo che c’era,
-da farci fumare il respiro-
metteva i marroni bollenti
nelle sue tasche capaci,
li mangiavamo contenti
e i cuori ridevano piano…
Per appendere il porta spugne
in bagno, progetti e discussioni.
Intanto la casa nuova cresce,
si abitua ai nostri rumori
profumi e odori e la doccia
rugiadosa calda la sera ci cura
la nuda lenta stanchezza,
poi facciamo insieme il conto
degli scatoloni, che diminuiscono
mentre i mobili si riempiono..
e i cuori, i cuori…battono.
Quando contavamo le stelle
era per perderci nel cielo,
i cuori sdraiati ai bordi
dell’universo, per appartenerci
da lontano…
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