Non credevo che il tramonto fosse
così lungo. Una sciarpa di lana
soffocante, per bambina, lavorata a mano e rosa
che da qualche parte s’è impigliata. Forse a un pruno.
E tu che vai, perché ti fai i tuoi passi, quelli che devi fare.
Né più né meno, come quando accarezzavi i gatti
senza amarli affatto. Solo adesso li ami e lo sai,
forse il senso è solo questo, dell’andare. Stretta,
come la corda al collo di una capretta e il pastore
che la tira perché ha fretta e le dà un pezzo di mela,
così mi pare, e intanto mi ricordo, o mio tramonto,
che le oche sono state molto alte per me, enormi
e molto spaventose, ma succedeva all’alba breve
e c’era, in fondo, il mare ingauno della Gallinara
e la sciarpa, la sciarpa non stringeva, eppure c’era.
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