Primavera morente
la ginestra divora
coi suoi mille leoni
di colore giallo denso.
C’era il vento sul colle,
la sua brusca saggina
a spazzare via te,
i ricordi, i rimpianti,
e le tue assurdità
dai profumi inebrianti.
E ginestre, ieri come oggi,
a sbranarmi, a sbranarti.
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