Skip to main content

Protesi esterna

By Poesia One Comment

Non asseconderò

il tuo asservimento alla morte.

Lo so che provi dolore,

che non  è colpa tua,

che la paura ti plagia

e di distrugge la gioia

nell’ infinita attesa

di una fine che non pare

così pronta ad arrivare.

Povero tesoro

che ti mesci il veleno

da solo! Ascolta:

Una volta conobbi

un bambino malato

d’autismo, con il braccio

che pareva uno straccio…

Volevo salutarlo,

stabilire un contatto…

Ecco, tu che ancora puoi,

afferrala, questa mia mano

che allora tesi invano!

 

Metafore verdi o della dolce vita

By Poesia 2 Comments

Aperitivo verde

Un aperitivo virtuoso

analcolico alla frutta

per mettermi al riparo

dal barman spiritoso

che si diverte tanto

a tagliarmi le gambe

senza nemmeno lame.

E mi arriva la cosa

al tavolino. Un’acqua verde,

torbida parecchio,

dal sapore medicale,

ma accattivante

come un tranquillante

in gocce, però in bicchiere.

Due cannucce nere.

Devo proprio bere.

Più in basso, annegato,

ma animato, si muove

uno sgraziato pezzo

di lime molto amaro

che, ad ogni sorso,

diffonde più veleno.

Forte suggo la consolazione

drenando dal fondo

uno spesso strato

di zucchero di canna.

E poi la punizione:

A bevuta finita,

mi ritrovo la lingua ustionata

dal pepe di Cayenna,

ma, se è peperoncino,

me lo dirà l’intestino.

La cameriera sparecchia

che non ho ancora finito

di ritrarre il bicchiere,

manie da pittore

senza saper disegnare…

Poi arrivi tu,

amico mio sincero,

col ciuffo di capelli nero,

gli occhiali da mistero

e il sorriso disarmante.

E smetto di pensare

a quanta simmetria

c’è fra il beverone verde

e questa vita mia.

Jump, baby, jump!

By Poesia 7 Comments

la donna viola che balza nell'abisso

E poi ho deciso di accettare

il balzo nel vuoto del futuro

e questo presente destrutturato.

Mai più interagire col destino,

mai più programmare, ma buttarsi

nell’orgia spesso amara della vita.

La profezia non si può contraddire,

non si può fermare il flusso

univoco della freccia del tempo.

Io ci sono fin che ci sono e vivo

come capita, bevendo il veleno

del tempo che passa, giorno per giorno,

e qualche bicchiere di birra, almeno,

a mia discrezione e piacimento

per dimenticare questo lento

affogamento. Per la morte

non c’è né cura, né prevenzione.

Xilosteina

By Poesia 9 Comments

caprifoglio

Bacche di caprifoglio

rossa golosità

di un buon veleno

atra tossicità

di certi amori…

Cuori di verdi foglie

profumo di speranze

e lassa ingenuità

di bianchi fiori

ma, dopo un grande sole,

grappoli calpestati

nella vendemmia amara

di morte e di passione.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: