Acuzie di roccia,
taglio di ghiaccio,
graffi del tempo
e delle burrasche,
soffia la vita
tempeste di vento,
molto più a nord
di quel che sognasti…
La pietà della bruma
come unico velo.
Acuzie di roccia,
taglio di ghiaccio,
graffi del tempo
e delle burrasche,
soffia la vita
tempeste di vento,
molto più a nord
di quel che sognasti…
La pietà della bruma
come unico velo.
Sono tornata qui con la mente,
paese mio che m’hai tradito
e distrutto e vanificato.
Qui, dove un tempo
respirava col tuo ventre teso
l’ombelico del mondo,
proprio il centro perfetto,
dell’origine del tempo,
mio e di tutto il resto.
Sì, poiché più non ti sento
come il meglio
di ciò che chiamo eterno,
né ti desidero, né ti amo,
né più vorrei ritornare,
son venuta a raschiare
dalla grigia roccia degli alpini,
che fu un tempo la cicatrice
del divenire,
con le unghie dell’ansia
fra i tuoi licheni crostosi,
per ritrovare qualcosa,
un frammento di cielo caduto,
lo smeraldo in una goccia
di rugiada, una speranza
almeno, per ricominciare.
Ho visto le tue lacrime segrete,
donna roccia.
Mi sono dissetato alle sorgenti
della tua infelicità.
Sei bella,
come un’aurora sul ghiacciaio.
Non mi lasciare ancora,
donna sorgente!
Non scivolare via
da queste mani
fra cui da troppi anni
scorreva la tua vita.
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