Tramontana che mi svuoti dentro
come se il cuore avesse due porte
e tu passassi in mezzo a rapinarlo,
lasciami almeno quei quattro ricordi
e il mio breve delirio di eterno!
Tramontana che mi svuoti dentro
come se il cuore avesse due porte
e tu passassi in mezzo a rapinarlo,
lasciami almeno quei quattro ricordi
e il mio breve delirio di eterno!
E continuavo a sognare
benché rimanessero chiusi
tutte le porte e portoni
cui provavo a bussare
lungamente attratta
dalla vernice copale
e dalle bronzee targhette
con fini incisioni corsive:
Qui abita Pace, o Giustizia,
o umano Rispetto
o onesto Lavoro.
Adesso io resto seduta
sul basso gradino
del marciapiedi di strada,
tesa la mano a mendicare,
e ci sto pure assai male,
la nobiltà devastata
rivestita di stracci,
la mia fierezza distrutta
dall’impossibilità di parlare…
Sto malissimo.
Sto tre volte più male
di male. Sto uccidendo
i miei giorni depressi
con milioni di stupidi
no. Sono graffi alle porte
del cuore, sono topi
che rodono i muri.
Se son casa, son certa
che crollo, sentirai
nella polvere: crash!
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