Dedico queste due composizioni alla mia bisnonna materna, Marcella Ceresa, la prima è stata ispirata da un recentissimo sogno, la seconda, un gioco linguistico, ne è la figlia naturale.
Forzata immobilità imprevista, giorni molto difficili, ora un prudente riaffacciarsi a queste giornate così lente, ma che percepisco diverse, come se cominciassi a valutare meglio la preziosità della vita: ecco il cielo, ecco il sole, l’aria, le carezze degli sguardi e delle mani di chi mi ama. Ringrazio qui tutti quelli che leggono e apprezzano le mie poesie, cui non ho potuto rispondere singolarmente, come ho sempre fatto finora. Forse per un po’ i miei ritmi saranno diversi, tuttavia… sono qui!
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