Svegliandomi al borgo
del sole mi accorgo.
Mangiando ti porgo
del pane di sorgo.
Dal ponte mi sporgo
e cado nel gorgo
del fiume che scorgo.
Poi muoio e risorgo.
Svegliandomi al borgo
del sole mi accorgo.
Mangiando ti porgo
del pane di sorgo.
Dal ponte mi sporgo
e cado nel gorgo
del fiume che scorgo.
Poi muoio e risorgo.
Sono così stanca
che il fischio del merlo
le orecchie mi fora.
Vedessi la fronda
incolta di rosa
come si stende
di appoggio bramosa
e pesa di fiori nell’aria
odorosa!
Così stanca, come la rosa
non trovo una spalla
su cui rampicare
e penso, oramai,
che questi miei graffi
che porto sul cuore,
muovendomi il vento
a caso, impietoso,
li abbia inferti io stessa,
ma senza volere
e intanto già muoio
fiore per fiore…
La tortora canta,
funerea, in amore.
Commenti recenti