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A chi dorme il Venerdì pomeriggio

By Poesia 5 Comments

L’immenso ovile

del venerdì pomeriggio…

Rincasano i greggi

belanti tormenti,

ma in fondo contenti.

Scappando dal morbo

hanno in molti imparato

a dormire, soltanto,

per divertimento,

lasciando ad altri giorni

e a più stupidi armenti

la transumanza forzata

dell’outlet con spesa.

E lanugini in volo

da finestre socchiuse,

che si posano piano

sul prato invernale,

confondendo fra il vello

sogni puri bambini

fra la neve dormienti

e una pace più umana

tu potresti trovare,

Dafni, antico pastore…

 

Lebbrosa

By Poesia 4 Comments

Affetta da sempre

dal morbo della lebbra,

assai repellente e contagioso,

son tenuta a distanza

e piuttosto temuta.

Io cerco di sistemarmi la pelle

con collanti speciali

per simulare salute,

ma sono sempre sgamata.

E come va, oggi? Mi chiederete.

Come al solito. Mi è cascato un occhio

e mi hanno isolata, anzi,

appeso al misero collo,

porto un campanaccio

da mucca lebbrosa.

E mi annuncio da sola,

così ho tutto il tempo

per guardarli scappare.

E suono piangendo,

ma certe volte ridendo.

Di sollievo.

 

Vicino a Cagliari, luglio 2020 (Pausa dal morbo)

By Poesia 4 Comments

Ma i fenicotteri

erano già migrati via

dalla laguna,

come i miei dolci sogni

di bambina.

Fu un’estate febbrilmente

astrusa,

imbibita com’era di speranze

a sera,

niente più morbo e tramonti

rosa,

stemperati nel mare come fa

il pittore,

quando il colore muore

con il sole.

 

Lockdown – Vigilia in terrazza

By Poesia No Comments

Surreale silenzio dei camini,

han legato la gola alle campane,

un cielo azzurro terso offerto

al fendente d’ala dei gabbiani.

C’è chi aspetta che il morbo finisca,

che ritorni la colomba in volo

col ramoscello verde al becco

recando nuova pace all’arca.

 

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