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Telegiornale di domenica 7 maggio mentre suonano le campane del duomo

By Poesia No Comments

Nata nel mondo della vergogna

mi bagno di sangue

in ogni mio giorno,

ne sento l’odore

ne vivo l’orrore,

non voglio sapere,

non voglio vedere…

Travolta le membra

da grande pietà

e rabbia e dolore

per come noi siamo,

noi, figli dell’uomo,

io voglio fuggire,

ma sono pesante

di lutto, di fango,

dell’immonda sozzura

di chi uccide il fratello,

ne mangia le carni

e offre l’agnello…

 

E festa sia!

By Poesia 5 Comments

Un insensato mondo

di membra esplose,

e chi più è forte

più ne sbudella…

Questo è il Natale

ai nostri giorni,

di noi nati stolti

sotto mendace stella.

Auguro io soltanto

di avere il cuore calmo,

a tutti quanti, non freddo,

ho detto calmo,

per non avere fatto

entrare il male.

 

Auguro Buone Feste a tutti quelli che passano di qua, sempre o saltuariamente, ringraziandoli per il tempo che mi dedicano leggendomi, un grazie particolare a quelli che si fermano un po’ di più e condividono esperienze e attimi di vita. Auguro a tutti serenità e pace nel cuore, auguro a tutti di provare la forza dell’amore.

 

A Dicembre (nel suo primo giorno)

By Poesia One Comment

Allora bisogna accorgersi di te,

per quel tuo voler essere pungente.

E come sospira la tua bocca densa

di nebbia, o forse fiato di condensa,

masticando le grida di sirene

che mugghiano dal mare alle polene!

Ci dorme dentro tutto quell’amore

che ci accaldava le membra,

l’altra estate, fino alle soglie dell’autunno.

E ora ritroviamo sul cuscino

più cha altro una gran consolazione

per essere vicini e caldi e insieme,

io e il mio amato unico bene

e, questo lo speriamo, lontani dalla morte.

Ti apro le finestre per esserti accogliente

e mi ti diluisci dentro, ma fai bene,

al fondo dei polmoni inariditi,

gustando io il tuo ghiaccio scricchiolante,

il tiepido sorriso del mio amante

e mite, la speranza del futuro,

cantata dalla bocca del camino.

 

 

 

 

Natale destrutturato

By Poesia No Comments

natale destrutturato

Si destruttura la festa,

si smembra. Nelle singolarità

dei ritorni trascina le membra.

Le effimere stelle si spengono

dentro, si accendono in cielo,

ti guardi intorno e sei solo

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