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Le mie montagne dopo la curva sulla strada dei sogni

By Poesia 3 Comments

Voi che mi dite:

“Guarda com’è bella

questa nostra campagna!”

mentre la macchina fugge

fra sterpi dipinti di giallo

e basse fumanti colline

che accerchiano lente

un mare di nuvole e noia

e l’anima mia che si sdraia

sui rami stecchiti dei pioppi

divisa dal vento in brandelli

di flagellazione e rimpianto…

…Cari compagni di viaggio,

sappiatelo tutti, amici parenti:

Lei qui sta morendo, lo sento!

Quei fiocchi rosati tardivi,

sfuggiti alle brume nel cielo,

della mia nostalgia sono lembi

che vanno là dove ha un senso

il verbo tornare e dove mi è dolce

posare i sogni la sera

per nutrire il mio arido cuore.

Pomeriggio in casa

By Poesia 6 Comments

 

La tubizzata delirio

Adesso la solitudine

ha una voce di macchina,

tubi dell’acqua,

turbìne in cantina,

chissà. Respiri del nulla

e io qui da sola

con la mia voglia di dire,

riempire, riempire

il vuoto di un tempo

che più si prolunga,

più  perde senso.

Intanto che ascolto,

mi sento, respiro,

amo tossire, così,

tanto per fare…

Sottovoce racconto

alla  ventola chioccia,

noiosa ma fresca,

il nonsenso dell’essere

senza il capire.

Trentadue passanti

By Poesia 2 Comments

silvietta-cuce

Trentadue passanti

cuciti con amore,

schiena china,

la cucina,

i ricordi che

continuano

a parlare

il mio dialetto,

un battibecco,

litigavano spesso,

quelle mie donne

e anche adesso,

dall’aldilà.

Mi turo le orecchie,

la stoffa si tuffa

sotto il piedino,

non regge il dramma,

la macchina rauca,

voce del verbo oliare,

continua a gridare,

le ore che oramai

spengono il sole,

le tendine nuove…

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