Adesso la solitudine
ha una voce di macchina,
tubi dell’acqua,
turbìne in cantina,
chissà. Respiri del nulla
e io qui da sola
con la mia voglia di dire,
riempire, riempire
il vuoto di un tempo
che più si prolunga,
più perde senso.
Intanto che ascolto,
mi sento, respiro,
amo tossire, così,
tanto per fare…
Sottovoce racconto
alla ventola chioccia,
noiosa ma fresca,
il nonsenso dell’essere
senza il capire.
Capire darebbe un senso
Ma forse ci spaventeremmo di più! ?
È vero anche questo ? Buona giornata!
Grazie, anche a te!!!
Nella solitudine le voci del mondo sovrastano il turbinio dell’anima e ci fanno una sorta di compagnia nel nostro non senso, nel nostro non capire. Ciao!
I rumori noti della casa… ciao Maria, grazie, buon pomeriggio!