Mi pare proprio
dodecafonia
questo concerto
della vita mia
e ossimorica
contraddizione.
Contro gradiente,
immobilità stanziale
cerca di muoversi
per realizzare
brulichio di progetti,
come un alveare.
Volere e potere
in permanente tenzone,
un corpo nel mezzo,
fantoccio di stracci.
Una vecchia gallina
razzola stanca,
ali immense disegna
con la sua gialla zampa.
E adesso chi ascolta
si apra alla danza.
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