Mi pare proprio
dodecafonia
questo concerto
della vita mia
e ossimorica
contraddizione.
Contro gradiente,
immobilità stanziale
cerca di muoversi
per realizzare
brulichio di progetti,
come un alveare.
Volere e potere
in permanente tenzone,
un corpo nel mezzo,
fantoccio di stracci.
Una vecchia gallina
razzola stanca,
ali immense disegna
con la sua gialla zampa.
E adesso chi ascolta
si apra alla danza.
Bella! 🌹
Grazie Elettasenso, buona serata🌹!
Splendida poesia, come sempre! 🙂
Grazie,buona serata!
Grazie a te per la risposta! Anche se non vale nulla rispetto al tuo, anch’io ho appena pubblicato un nuovo post, in cui rivelo un dettaglio di me che pochi conoscono… spero che ti piaccia! 🙂
L’ho letto pochi minuti fa e l’ ho molto apprezzato. Aggiungo che molta parte dell’Italia del dopoguerra era infarcita dell’ideologia fascista e colonialista, gli orrori e i genocidi parevano non averla nemmeno sfiorata, tantomeno redenta. Mi ricordo con grave turbamento che mia madre mi diffidava severamente dal tornare a casa da scuola con un compagno di classe italo – eritreo, mettendomi in forte imbarazzo perché abitavamo nella stessa strada. Simpatico , intelligente e educatissimo, il ragazzino ( andavamo alle scuole medie) aveva conquistato la mia fiducia, così disubbidivo a mia madre. Ne vado fiera ancora adesso!
La tenacia con cui hai voluto tenere in piedi quell’amicizia ti fa molto onore. Sai che fine ha fatto quel ragazzino?
No, non so niente di lui, ho cambiato molte volte casa e città, spero che abbia avuto e abbia tuttora una vita piena e serena, come quella che quasi ci aspettavamo da bambini!
Lo spero anch’io. Grazie mille per la chiacchierata, piacevole come sempre! 🙂
😊
Bravaaaaa!😘😘😘
Grazie!