Tramontana che mi svuoti dentro
come se il cuore avesse due porte
e tu passassi in mezzo a rapinarlo,
lasciami almeno quei quattro ricordi
e il mio breve delirio di eterno!
Tramontana che mi svuoti dentro
come se il cuore avesse due porte
e tu passassi in mezzo a rapinarlo,
lasciami almeno quei quattro ricordi
e il mio breve delirio di eterno!
Oh quanto spesso io ripenso
a San Grato il senza tempo
e a quel piccolo bovindo
donde guardavo il mondo
voltandogli le spalle,
così non lo vedevo,
tutta rivolta al buon calore interno
della mia antica casa
e a chi con amore la abitava!
Squarci di azzurro cielo
nel mio delirio io scorgevo
e angeli biondi e li aspettavo.
Ora che più non guardo solo dentro
vedo capisco. E forse mi difendo
da chi mi ha fatto molto male
per quanto mi fidavo
e quindi amaramente so,
per averlo così ben appreso,
che anche l’amore è un raro caso.
Tanto non mi muovo.
Quindi sto seduta
e per passare il tempo
penso e invento
e, come al solito
finisco nel delirio.
Fingo di ritornare.
E ci sarà un giorno
giusto nel clima
né caldo né freddo
in cui si aprirà la porta
e tutta l’aria del mondo
mi balzerà incontro
mi stringerà alle gambe
e mi trascinerà fuori
nella corsa del vento
come io facevo un tempo…
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