Skip to main content

La sposa

By Poesia 5 Comments

Mi vestirò quel giorno

con vesti sottili,

drappeggiati amanti

nelle mie carni, mani sonore

di violoncello.

E per volare,

sul battito forte del cuore,

fughe rincorse di organo

in volte di chiesa.

Sarò la sposa del vento

e dal tempo, cantando anch’io,

me ne uscirò leggera.

 

Cielo di pietra

By Poesia 11 Comments

Guarda com’è pesante

questo cielo di pietra!

Forti colonne

a sostenerlo

prima del tuffo

nel mare tormento.

Questo, mio caro,

è il cielo del cuore,

un cielo finito,

come un telo gettato

fra la mia Finis Terrae

ed il tempo che resta.

 

ECG

By Poesia 4 Comments

Piccolo souvenir ospedaliero

che mi si accese

al tardo petto

con baci fondi

da vero amante

-e mi spiava il cuore

e io gli giacqui offerta

in nudità tremante,

ansimando verità

dal respiro incostante-

lui la vide tutta

con il suo occhiuzzo nero

la mia verginità dolente

mentre la lingua secca

mi brancolava in bocca

e l’infermiera sorridendo

un po’ mi consolava….

 

Vorrei…

By Poesia 2 Comments

Vorrei essere a Sordevolo,

trasportata da una bolla di sapone

e posarmi sul mio cuore tralasciato

nelle strade, nei sentieri del passato,

per sentire con le orecchie di bambina

il silenzio di cotone del mattino,

con il naso l’odorino del camino…

 

Per illustrare questi versi, ho modificato digitalmente una foto di Annamaria Cavalieri, che ringrazio per il prezioso contributo.

 

Greggi

By Poesia 3 Comments

Da uno dei nostri cieli

cola una spugna grigia…

E poi c’è un grande vento

che sparge in giro e sperde…

Chiudi quegli steccati,

mio caro amato Dafni,

ché più non esca in giro

un bioccolo di lana

La voglia di fuggire

su ali di tempesta

e morte nel delirio

non è dei miti ovini

che devono restare

nell’esistenza scialba

dei giorni senza sole.

Belare e poi belare

nel chiuso del ricetto

e consumare piano

il loro tenue fiato

l’intelligenza, il cuore…

 

L’inaspettato

By Poesia No Comments

Il futuro si annida

dietro a porte pesanti…

Chi l’avrebbe mai detto,

in quel mattino di sole

-Ti aspettavo alla soglia

quasi con il sorriso

e questi tre spilli

già fra il cuore e la gola-

che il cammino previsto

si sarebbe deviato?

Poi il cielo si è stinto

in un coro di vuoto,

alto un vento mi ha torto

fili d’anima in nodi…

Dopo un giorno e una notte

sì lo so, son tornata.

Ma la strada fu lunga

e io sono cambiata…

 

Marina Cala de’Medici

By Poesia No Comments

Regalami un giorno

per andare al mare!

Ho in mente una baia

da dove è facile partire

per quel vecchio sogno

del viaggiare.

Perché c’è il canto di sirena

del sartiame pizzicato

dal sinuoso vento,

indiscreto amante

che sa dove toccare

e le polene con i turgidi seni,

eccitate dal viaggio,

già così offerte

alle carezze d’onda

e l’orizzonte chiuso verginale,

la voglia di varcarlo,

e l’ignoto possedere.

E c’è il rimpianto del partire,

con un fiato di terra,

pungente di pino,

polveroso del verde

del lecceto con le ghiande,

che, dai polmoni entrando,

poi ti lega il cuore.

E c’è il mio corpo stanco

ancorato al tavolino

di un fondale non marino

e l’azzurro d’occhi

della cameriera

del mio bar…

E tu che mi dipingi il mondo

e siamo qua…

 

Ho inserito nella mia immagine una copia ridotta di un acquerello di Riccardo Scarpellini, che ritrae un particolare della piazza che si apre sulla baia. Appoggiata a un tavolino del bar, l’opera, benché micronizzata, intende essere un omaggio al suo talento e un ricordo delle ore passate a sognare insieme, proprio in quei luoghi.

 

 

 

 

Dal mio diario di Novembre: Ognissanti

By Poesia 4 Comments

Che brutta giornata

per essere i santi!

Chiama il mio duomo

con queruli attacchi

di campane. Ma io 

sono sorda nel cuore.

E sto bene così. Solo

ho un po’ rimpianto 

del sole. E il tempo

mi corre accanto,

forse mi precede

e io non tengo il passo

con questa maledetto 

affanno…

 

Guaritrice Porifera

By Poesia 7 Comments

Io sono spugnosa.

Assorbo i disagi,

assorbo il dolore.

Io sono porosa,

ma non secernente,

nemmeno ho imparato

a filtrare i liquori

del pianto d’altrui

e vivo una vita

ubriaca d’affanni,

attese e tremori.

Seccami, o sole!

Asciuga quei pianti!

Strizzami forte,

bizzarro destino,

ch’io possa assorbire,

ma senza soffrire!

E poi, disseccata,

di nuovo guarire

i malanni dei cuori

e di nuovo gonfiare…

 

Ippopotamo

By Poesia 2 Comments

Ah non poter spartire

il macigno del mio cuore!

Così pesante da tirarmi giù

verso lo stagno del dolore,

con il limo che tracima

a rinchiudermi il respiro,

con le nari sotto un velo scuro,

ippopotamo incapace

di lottare…

 

(Immagine dal Web che ho elaborato al computer)

 

 

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: