Svegliandomi al borgo
del sole mi accorgo.
Mangiando ti porgo
del pane di sorgo.
Dal ponte mi sporgo
e cado nel gorgo
del fiume che scorgo.
Poi muoio e risorgo.
Svegliandomi al borgo
del sole mi accorgo.
Mangiando ti porgo
del pane di sorgo.
Dal ponte mi sporgo
e cado nel gorgo
del fiume che scorgo.
Poi muoio e risorgo.
Silvia non canta
vano nel quieto borgo
ormai cercarla
Curvo un poeta
di lacrime inonda
lapide bianca
Sparge l’inverno
sulla funebre terra
fiori di carta
Addio borgo
d’un’estate strana
strappata a un corpo
poco accomodante,
addio vacanza
delirante, addio scala
di una fatica esibita
alla curiosità impietosa
della gente, addio mare
che lavavi l’amaro
con il sale, addio sole,
addio cigolio tremolante
del sartiame del mio cuore
così felice, in fondo,
di salpare.
Nota: Ho illustrato questa mia poesia con uno sketch di Riccardo Scarpellini
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