Nella penombra guardo
il letto addormentato.
Conserva nelle pieghe
sue disfatte
ogni notte un pochino
di respiro,
quando affrettava
i battiti il mio cuore,
mentre la bocca
ripeteva “ancora!”
Ah, l’amore,
mai sentito freddo
In quei momenti…
E adesso cose opposte,
sofferenti, ed il rumore
del concentratore,
l’ossigeno che arriva,
per fortuna, e tu, che,
come sempre,
“mi” respiri…
Auguri speciali e tutta la mia gratitudine agli addetti alla consegna dell’ossigeno (io ne conosco due, per motivi, io credo, di turnazione,) che ogni Venerdì mattina mi portano la bombola, una finestra aperta sull’aria fresca di una vita indubbiamente migliore. Non c’è sensazione più bella del respiro che “funziona” e questo l’ho capito solo quando mi ha tradito. E lo fanno con gentilezza e col sorriso. Buon Anno a loro e a tutti quelli che passano di qua.
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