Te ne vai, befana mia,
verso una microluna lontana,
salutata dal coro dei lupi,
incalzati da urgenze d’amore.
Un puntino lassù, controluce,
eppure sei tu, amica strana.
Te ne vai, befana mia,
verso una microluna lontana,
salutata dal coro dei lupi,
incalzati da urgenze d’amore.
Un puntino lassù, controluce,
eppure sei tu, amica strana.
La Befana ora mi lascia,
fende il cielo di Livorno,
nel tramonto, sopra ai tetti.
Si portasse via nel sacco
qualche virus figlioletto!
Di varianti c’è abbondanza,
quel che manca è la speranza!
In chiusura di queste feste, auguro a tutti un anno sereno e migliore del precedente in cui, chi più, chi meno, abbiamo sopportato un carico di incertezza e preoccupazioni non indifferente. Sinceramente Silvia Cavalieri
Cara Befana,
sciatta creatura,
rassetta le nubi,
piovono troppo,
dosa la neve
e la grandine fitta
tientela a casa.
E quei cari ragnetti,
invisibili agli occhi,
ci feriscono a morte
con le loro corone.
Lasciali in pace
nei loro angoletti
e butta qua sotto
solo cose buone,
olive, salame,
soldini e confetti!
Mi ricordo la Befana.
Abitava a Torino
Amava i cieli grigi
e il greve respirare
dei camini.
Si vestiva nella notte,
per questo non appaiava
i suoi calzini
e non li rammendava.
Non si pettinava.
Quell’anno a Natale
era andata molto male
ed avevo saputo
che Gesù Bambino
non sarebbe più tornato
per via del tutù azzurro
che volevo per ballare.
Lui mi portò la stoffa
e alla mia cara mamma
solo il tempo per cucire.
E venne l’Epifania
che tutte le feste
la porta via
(me lo disse mio padre.)
Così dal cortile,
nel freddo da paura
del mattino
e l’ossessione
di quei muri gialli
delle case popolari,
guardai il cielo di latta
con le nuvole appese
e le strisce di ghiaccio
pattinate dal gelo
e la sorpresi a volare,
sulla scopa sbilenca,
districando una strada
fra i rami nudi dei viali .
Fu un’epifania,
come spiegava la nonna,
che se ne intendeva
di chiesa e di parole,
e lo capii anch’io.
E mentre salutavo
e la indicavo a mia sorella
sparì dietro a una casa.
II sole dell’inverno,
intanto, lacrimava…
Avrei voluto più
ore serene,
avrei voluto più
parole buone,
avrei voluto più
brave persone.
Per me non cambia, sai,
befana mia,
prendi le feste e vai,
portale via!
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