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La chiesa

By Poesia, Senza categoria No Comments

Solo un blando riflesso

di chiesa sfumata

in una vetrata a specchio.

Dilavamento di sabbia e di vento

con quel tanto di pioggia,

ma solo d’inverno.

Nessun rimpianto.

Eppure, al bar qui di fronte,

con un caffè in mano,

per sorbire le ore,

che son sempre più lente

quanto più l’età avanza,

c’è una donna seduta

con l’anima in mano

che guarda e riguarda

la cupola azzurra

nella lieve prigione

di chiaro cristallo

e giochi astratti dei raggi

del sole a settembre

e si domanda

se adesso sta meglio,

che più non si stona

con inni e preghiere,

pentimenti, peccati,

perdoni e campane

per sognare l’eterno, il dopo

beato. O se era più bello

temere l’inferno

che attendere, invece.

l’istante più odiato,

quell’attimo prima

dell’essere stato.

 

 

Il senso della beatitudine

By Poesia 2 Comments

Caronte buono

Da una sponda all’altra dell’eterno,

zigzagando un fiume infinito,

si trascinerà l’anima mia ferita,

come un Caronte buono e disperato,

cercando solo te, mio faro,

unica luce, mia sola gioia e senso

del vano premio d’essere beato.

Una telefonata

By Poesia No Comments

il-vaso-dei-fantasmi

Non ho da scrivere

se non di sogni brutti

dove la luce non entrava.

Anzi, c’era tempesta,

e il giorno in notte

repente trasmigrava.

Poi, all’alba, per fortuna,

la tua telefonata,

come una bastonata

a fare in cocci i vasi

disperati e occlusi

dei miei foschi pensieri

e tutti quei fantasmi,

chi dannato, chi beato,

ma da tempo rinchiusi,

dileguarsi su in cielo.

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