Milano, la mattina del venti novembre duemila quattordici
Era un’alba così.
Così contenta
di volare sopra i tetti
di Milano,
da strapparsi i vestiti
sul nero dei grattacieli
in drappi di tulle e di raso
gialli, celesti, rosati,
senza darsene pena.
La sentivi ridere
come una rugiada serena
e vedevi i suoi denti di opale,
la sua bocca di porpora
rossa
e la sentivi cantare.
Era un’alba così
su Milano,
me ne dovrò ricordare…
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