Albeggia in azzurro puro
e già pare un fremito d’oro
un gabbiano in volo.
L’eco in o gutturale
di un lontano abbaiare
perfora lo spesso lucore
con un tunnel circolare.
Entra la prima aria annuale
nel mio lume bronchiale.
Tosse, sospiri, tremore,
un tè fra le mani notturne
con vapori clementi mi cura.
Il roseo pennello ad oriente,
già traccia la porta del giorno.
Per quanto tondo e profondo
sia questo assurdo silenzio
chi veglia comincia a sperare.
Commenti recenti