Questo vasto cielo
tutto scritto di nubi
sbandolate a caso
da un fiato di vento
pare in primavera
per quegli orli d’oro
che guarniscono a caso
il suo bordo slabbrato
a svelare l’immenso…
E invece è inverno,
mio spaventato amore,
e pioverà più tardi
da coaguli di cirri serotini
e dai tuoi tristi occhi
fissi sull’oltre immaginario
di un futuro estremo.
Ma io ti salverò dal tempo
col caldo del mio corpo
ricoprendoti a sedare
i tuoi terribili tremori
e sarà notte e dormiremo.
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