Almeno ci fosse in casa
un po’ di vino buono,
onesta trasfusione
di umore più giocondo,
rimedio naturale
di questa mia attitudine
al panico serale…
È come se il giorno spento
mi si portasse via,
col cuore sminuzzato
ed ogni sogno infranto.
Io odio le campane
ed il silenzio intorno,
ora che annotta presto
la gente si rintana,
non parla più giù in strada,
molesta compagnia
da molti non richiesta,
per me un’analgesia.
Per tanti giorni c’era
un violinista cane
che mi suonava male
un tango da balera,
stonato e sempre uguale,
lo stesso ad ogni sera
e io ridevo dentro,
sognando di danzare,
poi non è più tornato.
Quanto dovrò aspettare?
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