Il sei di maggio
camminavamo ancora a Tirrenia
e il mio corpo infranto
ogni tanto taceva.
Campanelle di acacia
appese alle corde dei rami
tintinnavano promesse
e lievità di dolci odori.
Come spesso mi accade,
mi sentivo svenire
per la vastità del cielo
e per la voglia rinata di sperare…
Commenti recenti