Atterrato sul mio cuore
pesantemente
come un Boeing
sette sette sette.
Quando arrivammo
alle Maldive, ti ricordi?
Ecco, uguale: molto vento,
quello strappo dentro
e non volere più tornare.
Atterrato sul mio cuore
pesantemente
come un Boeing
sette sette sette.
Quando arrivammo
alle Maldive, ti ricordi?
Ecco, uguale: molto vento,
quello strappo dentro
e non volere più tornare.
Che cosa devo fare adesso?
Almeno ci fosse un giornale…
Pavimento di graniglia
da guardare, questi jeans
che hanno molti inverni
addosso e molti lavaggi,
ma mi sono fedeli,
nemmeno uno strappo,
non segni evidenti
di consumazione.
Ce la faranno,
anche quest’anno,
cosa assai buona, a fronte
della mancanza perenne
di beni e quattrini.
E poi i miei mocassini.
rossi, carichi di gloria,
polvere e cammini.
Hanno solo tre anni,
non molti se fossero
bambini. Morbidi e forti,
fanno i piedi felici, anche
in caso di pioggia,
ma non sanno calmare
quel loro scuotersi sempre,
anche adesso, e la voglia
di andare. Io da qua
altro non vedo, ah la gialla
parete, se guardo più avanti,
ma non è un cambiamento,
almeno non quello più grande
che stavo aspettando…
Sommario
La primavera ce lo fa sapere…
Qui da noi cominci a vedere
piccoli gusci d’uova rotte
per la strade e senti il merlo
fischiare. Sono bei segni, amore,
e dovremmo sperare.
Eppure, tu sapessi, certe sere,
come m’incombe il rosso
del tramonto sul mare!
È uno strappo vivo nel cuore.
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